La star egiziana recita la parte del kamikaze: condannato al carcere per avere offeso l’islam

Il Cairo Gli attori e gli intellettuali egiziani hanno espresso la loro piena solidarietà ad Adel Imam, considerato il più famoso attore egiziano con una carriera di oltre quarant’anni, al quale è stata inflitta una condanna, che è stata confermata mercoledì, di tre mesi di reclusione «per avere offeso l’Islam nelle sue opere».
La denuncia contro l’attore, già condannato in primo grado in contumacia, è stata presentata da un avvocato salafita, e nel mirino ci sono in particolare la pellicola «Il terrorista», nella quale ha il ruolo di un integralista islamico che alla fine si ribella contro il suo gruppo che lo uccide, e la piece teatrale «Il leader».
«Questo giudizio è una sorta di terrorismo intellettuale», si legge in un comunicato diffuso dal Fronte della creatività egiziano, che raccoglie i più importanti artisti, registi e scrittori dell’Egitto. Per loro chi ha emesso la sentenza contro Imam «vuole ritornare ad uno stato religioso ed oscurantista che soffoca le arti e la creatività». «Imam è la piramide di Cheope del cinema egiziano, non lo si può mettere in prigione», hanno scritto gli artisti.
Il Fronte ha organizzato per questa mattina davanti ad un tribunale al Cairo una manifestazione di solidarietà per cinque registi ed autori accusati a loro volta di insultare l’Islam: ma ieri sera questo processo è stato cancellato per un vizio procedurale.
Solidarietà a Imam viene anche da attori famosi come Amr Waked e il noto scrittore Alaa el Aswani.

L’autore del «Condominio Yacoubian» - scrive l’importante quotidiano al-Ahram sul suo sito online - pur non condividendo le opinioni politiche dell’attore, ha detto su Twitter che la sua sentenza segna un ritorno al Medio evo. E certamente un duro colpo alle speranze della Primavera araba.

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