Gli Stati non devono punire le idee, ma soltanto i reati

Gli Stati non devono punire le idee, ma soltanto i reati

Egr. direttore,
come il Parlamento della repubblica baltica di Lituania (2008), anche la Polonia mette fuorilegge i simboli dell’ex regime comunista paragonandolo al nazismo; chi canta l’«Internazionale» o «Bandiera rossa» o espone la bandiera rossa con falce e martello rischia due anni di carcere. I «nostalgici» hanno poco da scherzare con questa modifica del codice penale. L’invasione della Polonia (nel 1939) da parte dell’Urss in combine con la Germania nazista (patto Ribbentrop-Molotov), le fosse di Katyn presso Smolensk (dove migliaia di ufficiali dell’esercito polacco furono assassinati dagli agenti del Kgb con il solo scopo di eliminare l’élite della borghesia polacca), il regime comunista di Gomulka e dei suoi successori, hanno lasciato segni indelebili e nefasti nella memoria collettiva del popolo. La storia non perdona. Diceva Cicerone: «Historia est testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae» (La Storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria).

Anche gli Stati Uniti, seppur senza tragedie disumane, hanno avuto lezioni dalla Storia anche nel recente passato; sino al 1970, in Pennsylvania, i «neri» non potevano votare: abbiamo visto come è giustamente finita!
Gattinara (Vercelli)

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