Gli Stati Uniti superano la prova delle trimestrali Morgan frena l’euforia

Se la stagione italiana delle trimestrali ha preso il via soltanto ieri con Fiat, quella statunitense volge ormai al termine. Partita l’8 luglio come da tradizione con i risultati sopra le attese del colosso dell’alluminio Alcoa, la earning season a stelle e strisce era proseguita nel migliore dei modi fino a ieri. Giorno in cui sono arrivate un paio di trimestrali che, almeno lì per lì, hanno impensierito i mercati, che comunque hanno terminato nuovamente in rialzo (l’S&P 500 ha chiuso sui massimi del 2009). La banca americana Morgan Stanley ieri ha deluso le attese degli analisti, il cosiddetto «consensus», con una perdita da 149 milioni di dollari nel secondo trimestre, pari a un rosso per azione di 1,10 dollari; nello stesso periodo dell’anno scorso c’era stato un utile per azione (in gergo tecnico «eps») di 1,02 dollari. Il presidente e ad di Morgan Stanley, John J. Mack, ha precisato come tale risultato abbia risentito anche del rimborso dei fondi ottenuti nell’ambito del piano anticrisi di Washington, il Troubled asset relief program (Tarp).
Wells Fargo, invece, se da una parte ha annunciato un eps trimestrale di 57 centesimi, in crescita dell’8% rispetto a un anno fa e superiore al consensus, dall’altra ha messo le mani avanti ipotizzando per il futuro ulteriori perdite sui crediti. «Ci aspettiamo che le perdite sui crediti e le attività in sofferenza aumentino, sebbene si stia cominciando a vedere una moderazione del tasso di crescita», ha detto Wells Fargo in una nota. Il presidente e ad dell’istituto californiano, John Stumpf, ha aggiunto che la banca è al lavoro «per stabilire il momento più appropriato per rimborsare i fondi ricevuti dal governo Usa mantenendo una buona patrimonializzazione». Ma ieri sono giunte anche buone nuove dalle trimestrali americane. Il colosso dell’aeronautica Boeing ha comunicato di avere chiuso il secondo trimestre con un utile per azione di 1,41 dollari, contro gli 1,16 dell’analogo periodo del 2008 e gli 1,21 preventivati dagli analisti. Due giorni fa a sorprendere positivamente era stata invece Apple che, soprattutto grazie all’impennata di oltre il 600% delle vendite di Iphone, avevano evidenziato un utile per azione di 1,25 dollari dagli 1,17 attesi dagli esperti. Brillante anche la trimestrale di Caterpillar, società produttrice di macchine agricole e movimento terra, che non soltanto ha annunciato un eps di 72 centesimi dai 22 centesimi ipotizzati dal mercato ma ha altresì alzato le previsioni sui profitti di fine dell’anno.
Nei giorni scorsi erano prevalse trimestrali oltre le attese un po’ in tutti i principali settori: dalle banche, con Goldman Sachs (utile per azione di 4,93 dollari contro 3,54 di consensus) e Jp Morgan (28 centesimi rispetto a stime di 4), alle società del mondo del web e dei pc, Google (5,36 dollari contro i 5,09 del consensus) e Ibm (2,32 dollari rispetto a 2,02 stimati), passando per il comparto farmaceutico, con Merck (eps di 83 centesimi contro attese di 77), e per quello alimentare e delle bevande, con Coca-Cola.


«Le trimestrali americane più importanti - commenta l’esperto di Ig Markets Enrico Lanati - sono ormai state annunciate e il bilancio che se ne trae è positivo. In particolare sono stati buoni, con la sola eccezione di Morgan Stanley, i conti delle banche, che hanno mostrato grande capacità di ripresa a livello di bilancio e anche in Borsa».

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