«È stato un gesto inqualificabile»

Pubblichiamo la lettera inviata dal professore Giovanni Orsina al direttore del «Mattino» e all’Ordine dei giornalisti.

Direttore, con grandissima amarezza stamattina, aprendo il Tuo giornale, ho dovuto constatare che al mio articolo – articolo di fondo, su un tema di grande rilievo politico, a due giorni dal ballottaggio napoletano – sono state aggiunte trentuno righe, l’intero secondo paragrafo, che io non ho mai scritto, né che sono mai state concordate con me. Sono parole non blande né neutrali: vi si parla di un governo incoerente e indolente nell’affrontare la questione meridionale, colpevolmente tollerante di fronte all’evasione fiscale nel nord Italia, incapace di frenare la «rapacità» della Lega. Tanto poco blande o neutrali sono, queste parole, che la prima parte del titolo del pezzo è su di esse: «Il Nord evade e il Sud resta senza risposte». Ieri per telefono, col Tuo vicedirettore, avevamo concordato un commento sullo “sbilanciamento” nordista del ministero Berlusconi. E io questo ho scritto. (...) Ho mandato l’articolo ieri nel tardo pomeriggio, intorno alle 19,45, quindi molto prima dell’orario in cui si chiudono i giornali. E nel testo dell’email che lo accompagnava era scritto, come del resto scrivo sempre: «Ecco il pezzo. Fatemi sapere se devo rimetterci le mani». Sono stato tutta la sera a casa, a disposizione per concordare eventuali modifiche. Ma sia il telefono fisso sia il cellulare hanno taciuto.

Non ritengo di esagerare nel definire inqualificabile, dal punto di vista sia etico sia professionale, il modo in cui si è comportato con me il Tuo giornale. Né credo di dover aggiungere che la mia collaborazione con «Il Mattino» finisce qui. Giovanni Orsina

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