La stazione si fa il lifting per la sicurezza

Pochi sanno che ogni giorno 320.000 persone la attraversano, la usano, vi sostano, vi mangiano, alcuni infelici anche vi dormono. È la stazione Centrale di Milano, che troppo spesso troviamo citata nelle pagine di cronaca nera.
Inaugurata nel 1931 per opera dell'architetto Ulisse Stacchini: a parte l'estetica, era per quei tempi estremamente moderna se pensiamo che sotto i binari delle partenze era prevista addirittura una rete stradale per scaricare la merce e portarla su in alto ai treni. Il progetto di adeguamento funzionale e di recupero è dovuto all'architetto Marco Tamino, che oltre al consolidamento e alla pulitura dei marmi ha curato la revisione e il riordino di tutti i diversi sistemi di accesso, con un parcheggio di circa mille posti, scale mobili sostituite da tapis roulant e rinnovo della biglietteria, dove utente e operatore si troveranno come fossero in una agenzia di viaggi, senza più vetri separatori. E naturalmente uno degli aspetti più curati sarà proprio quello della sicurezza dei viaggiatori.
«Sono convinto - sottolinea l'architetto - che le stazioni debbano essere dotate sempre più di un ampio numero di servizi, per l'incontro, la lettura, la comunicazione e gli acquisti, ed un esempio di successo è quello della libreria costruita nella stazione di Roma Termini, che è oggi quella che registra i maggiori incassi d'Italia.
Nel corso di questo mese riapre più di metà stazione ed il tutto sarà terminato per dicembre.

L'augurio dei milanesi è quello che una ristrutturazione così imponente sia però garantita dalla amministrazione con sorveglianza e sicurezza ben organizzate e, cosa che non basta mai, vi sia un civile comportamento dell'utenza.

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