Stecca di Cofferati Bologna lo attacca anche in teatro

Dopo l’Udeur anche lo Sdi lo abbandona

Claudia B.Solimei

da Bologna

«Non serve annunciare improbabili e futuristici piani di valorizzazione che dovranno essere discussi, modificati, emendati, confrontati, disattesi». In una parola: basta promesse, accusano i comitati contro il degrado, animati dai residenti più battaglieri della zona universitaria di Bologna. La protesta dei cittadini contro il sindaco Sergio Cofferati è scoppiata questa volta venerdì sera davanti al Teatro Comunale, che si affaccia proprio su quella piazza Verdi popolata da studenti, ma anche da spacciatori e “punkabbestia” con cani al seguito, nel cuore della cittadella universitaria e del centro storico.
La crociata legalitaria del Cinese, che ha già provocato un terremoto all’interno della traballante maggioranza di centrosinistra (dopo l’Udeur, ieri anche lo Sdi si è sganciato dal suo progetto politico, mentre Verdi e Rifondazione sono sempre in bilico), non sembra nemmeno in grado di risolvere i problemi quotidiani dei bolognesi. L’occasione per contestare è stata la prima della stagione lirica: una cinquantina di persone ha accolto Cofferati a male parole nel momento in cui si è presentato al Comunale, al braccio, un po’ intimorita, la compagna Raffaella Rocca: «Ridacci il voto, ci hai venduto ai commercianti» gli ha gridato la folla, armata di fiaccole e cartelli, che poco prima aveva bloccato il traffico e poi ha steso a terra sagome umane di cartone che, hanno detto, «rappresentano i nostri diritti calpestati». I manifestanti se la sono presa anche con la fragorosa colonna sonora che ha accompagnato l’ingresso dei vip alla prima della «Traviata», con spettacolo di fontane danzanti, allestite dall’Associazione dei commercianti di Bologna. Secondo loro, un modo per coprire la protesta.
Bloccato dalla folla, il sindaco è stato subissato da insulti e fischi. Poi, visto la ressa che gli si era creata intorno, la sua scorta lo ha sospinto all’interno del teatro. «La contestazione me l’aspettavo - ha commentato una volta al sicuro -, ma la loro presenza è vistosamente più ridotta e forse questo induce una certa aggressività».
Le proteste contro il degrado del centro in occasione delle prime a teatro non sono una novità a Bologna: cominciarono nel 2002 e l’altra sera a manifestare è stata la minoranza dei comitati. Ciò non toglie che la contestazione sia riuscita ad arrivare anche dentro al teatro: mentre sindaco e autorità, tra cui i ministri Lunardi e Buttiglione, prendevano posto, dal loggione sono stati lanciati duemila volantini con un invito ironico all’amministrazione comunale: «All’opera... contro il degrado». La manifestazione dell’altra sera potrebbe avere degli strascichi: i comitati sostengono di avere ricevuto minacce di denuncia per avere bloccato il traffico: «Ci amareggia che qualcuno abbia già ventilato la minacciosa ipotesi di una denuncia a nostro carico - hanno spiegato ieri in una lettera aperta a sindaco e città -. E per che cosa? Per il reato di cittadino esasperato?». Ma cosa vogliono i residenti che ogni giorno, da anni, devono convivere con spacciatori e schiamazzi della zona universitaria? «Servono vigili urbani che facciano rispettare i regolamenti - spiega Giuseppe Sisti del comitato Stop al degrado -. Servono spazi per gli studenti, perché non stiano in strada. Servono attenzione e risorse per i disagiati, serve una cultura del rispetto reciproco e non del commercio a tutti i costi».

E allora, a trarre le conseguenze della nuova protesta è stato ieri il capogruppo di Forza Italia in Comune, Daniele Carella: «Non c’è una parte della città in cui Cofferati non abbia trovato qualcuno che lo contesta. A questo punto dovrebbe trarne le conseguenze». Ovvero, le dimissioni.

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