Steve Jobs lascia: non sarà più il ceo della Apple "Purtroppo è arrivato il giorno del mio ritiro"

A sorpresa, il cofondatore della casa della "mela morsicata" invia una lettera e rassegna le dimissioni da ad. Jobs resta come presidente. Tutte le stranezze dell'uomo che ha "inventato il futuro". Al posto di Jobs ci sarà il direttore generale Tim Cook. A metà ottobre in vendita l'Iphone 5

Steve Jobs lascia: non sarà più il ceo della Apple 
"Purtroppo è arrivato il giorno del mio ritiro"

Cupertino - Steve Jobs non sarà più ceo della Apple. L'amministratore delegato e cofondatore ha rassegnato ieri le sue dimissioni, inviando a sorpresa una lettera al consiglio d'amministrazione. "Ho sempre detto che se mai fosse venuto un giorno in cui non avrei più potuto svolgere i miei doveri e compiti come ad di Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Purtroppo, quel giorno è arrivato", scrive.

Al suo posto arriva Tim Cook La società ha comunicato la notizia e reso noto il testo della lettera dopo la chiusura di Wall Street. Il titolo della seconda società al mondo per capitalizzazione di borsa dopo Exxon Mobil è caduto subito dopo l'annuncio nelle contrattazioni post-mercato, cedendo fino al 7%. Al posto di Jobs, che resta nel ruolo di presidente, è stato nominato il direttore generale Tim Cook, 50 anni. Cook svolgeva de facto la funzione di ad fin da quando Jobs si è messo in aspettativa per ragioni mediche il 17 gennaio scorso. Il 56enne Jobs soffre di una rara forma di cancro fin dal 2004; nel 2009 si era sottoposto a un trapianto di fegato, assentandosi per lunghi mesi durante i quali era stato sostituito sempre da Cook.

Cosa accadrà all'azienda Le reazioni degli analisti finanziari che seguono Apple sottolineano che la continuità aziendale non dovrebbe essere minacciata nonostante il ritiro dell'uomo che ha pensato e lanciato iPhone e iPad. Michael Gartenberg di Gartner ha reagito affermando che l'uscita di Jobs è sì la fine di un'era per Apple ma che, da presidente, rimarrà una voce importante nello sviluppo dei prodotti. "E va ricordato che Apple è più di una persona", ha detto. Tuttavia, Apple senza Jobs ha rischiato il fallimento negli anni Novanta , ed è ritornata al successo solo quando Jobs è tornato dopo più di un decennio di assenza. E la sua presenza è sempre stata ritenuta così importante che anche durante l`assenza per malattia è comparso in pubblico due volte, a marzo e a giugno, per presentare prima l'iPad 2 e poi iCloud, l'iniziativa Apple per il cloud computing. Il primo lancio di prodotto dell'era Cook sarà quest'autunno con l'annuncio di un nuovo modello dell'iPhone, e non si sa ancora se Jobs parteciperà in veste di presidente. Non si sa, peraltro, quali siano le sue vere condizioni di salute, né quanto fosse coinvolto negli ultimi mesi nelle decisioni aziendali. 

Dal garage al successo L'attenzione di Jobs per il dettaglio e la sua insistenza su prodotti dal design elegante e iper-moderno hanno fatto di Apple un'icona globale. Apple Computer Incorporated è stata fondata da lui insieme all'amico Steve Wozniak nel 1976, quando Jobs aveva 21 anni e Wozniak 25, nel garage dei genitori a Cupertino in California, dove Apple ha sede tuttora. Il lancio del computer Macintosh nel 1984 ha fatto di Apple un grande nome della tecnologia, ma nel 1985 Jobs ha lasciato per dissapori con l`allora a.d. John Sculley. Mentre Jobs tentava la fortuna con NeXt Computer, senza successo, e poi fondava lo studio di animazione cinematogafica Pixar poi comprato da Disney per più di 7 miliardi, Apple perdeva terreno nei confronti di Microsoft.

Quando Jobs è tornato nel 1996 con l`acquisto di NeXt da parte di Apple, l`azienda della Mela era, secondo lo stesso jobs, a tre mesi dal dover dichiarare fallimento. Da allora Jobs, diventato rapidamente ad, ha guidato Apple sempre più verso prodotti diversi dai personal computer, che pure continua a produrre con successo. 

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