StM in perdita per dollaro debole e ristrutturazioni

nostro inviato a Parigi

«Siamo preoccupati per il contesto economico mondiale ma per il momento i nostri clienti non hanno ancora fatto riduzioni negli ordini». Lo spiega Carlo Bozotti amministratore delegato di StMicroelectronics il gigante dei microprocessori franco-italiano che ieri ha presentato i risultati annuali. Una società che, nonostante prodotti di avanguardia e fatturato in aumento, soffre in Borsa da oltre due anni. E che dall’inizio dell’anno, complice le avverse condizioni dei mercati finanziari, ha perso oltre il 18%: ieri meno 2,27%. Eppure l’esercizio 2007 si è chiuso con ricavi in rialzo dell’1,5%, a 10 miliardi di dollari, e una perdita netta di 477 milioni che, sconta però gli oneri di ristrutturazione mentre senza queste sarebbe positivo per 698 milioni. «Abbiamo migliorato la struttura dei costi - ha spiegato Bozotti - il nostro portafoglio prodotti è all’avanguardia ma su tutto pesa il rapido indebolimento del dollaro».

StM sta anche pensando alla possibile quotazione di Numonyx, la joint venture per le memorie flash con Intel e Francisco Partners la cui chiusura è prevista entro marzo. Per il momento non sono a rischio i 4.500 posti di lavoro del sito produttivo di Catania anche se i vertici non escludono possibili ristrutturazioni se la situazione di mercato dovesse cambiare.

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