"Sto per morire spero che mia moglie non soffra troppo"

L’ultima intervista: "Ho cinque by-pass, il dottore deve riaprirmi. Ragazzi, vi prego, non fumate. Ve lo dice uno che si è giocato la vita"

"Sto per morire spero che mia moglie non soffra troppo"
La televisione, la malattia, l’amore: Funari si racconta in questa intervista del dicembre 2005 al Senso della vita 

«Sto morendo, ma mi auguro di poter morire con tanta serenità da poter sottrarre a mia moglie con un sorriso il dolore che le provocherò». Le immagini scorrono sul monitor del Senso della vita. Gianfranco Funari vede la sua storia in foto e parla. Parla senza interruzioni, senza incertezze. Un uomo malato, che sa di essere vicino all’ultimo capitolo della vita. Un uomo forte e ironico, senza peli sulla lingua e a tratti commovente.
LA NUOVA LOTTA ANTI-FUMO
La sua esperienza personale lo aveva già visto a un passo dalla morte. Così lancia un appello accorato ai giovani perché non lo imitassero come fumatore. «Ho cinque by pass, il dottore mi ha detto che deve riaprirmi... Ragazzi, vi prego, non fumate. Non fumate! Ve lo dice uno che fuma perché già mi sono giocato la vita». E poi un consiglio: «Se avete tra i 45 e i 50 anni e siete stati fumatori, fate un doppler alle carotidi. Il ministero della Sanità non lo rende obbligatorio perché costa troppo, ma voi fatelo».
FIGLI E ALTA VELOCITÀ
Durante l’intervista Funari sottolinea anche l’importanza dell’uso del preservativo: «Bisognerebbe diffonderlo per evitare che nascano bambini che poi muoiono di fame». Ma, aggiunge, è anche «un gesto di civiltà per se stessi e per il partner, perché i figli devono nascere quando i genitori lo decidono». Un accenno anche ad alcuni temi di attualità, come la Tav, con particolare attenzione alla protesta degli abitanti della Val di Susa. «Se il presidente della Repubblica invita a fare una certa cosa e questa non si fa, o si strumentalizza politicamente o non si ha una buona informazione».
«IO, EPURATO FANTASMA»
L’indomabile Funari ricorda anche alcuni dei suoi programmi tra i quali A bocca aperta: «È stato un grande successo, ma non mi hanno permesso di fare una discussione politica con la gente comune». Loda Giovanni Minoli: «È un direttore che avuto coraggio. Venti giorni fa a chi ha chiesto perché Funari fa tanti ascolti, ha risposto: “Perché è meglio di tutti”. Se lui diventa direttore generale la metà di quelli che ci stanno vanno a fare il concorso all’Atac». Se la prende invece con Angelo Guglielmi, ex direttore di Raitre: «Leggo un’intervista che mi ha dato dolore: nel parlare di censurati ha fatto il nome di Santoro, Biagi, Luttazzi e Chiambretti, mentre a me, che mi ero reso disponibile a 400mila lire a puntata, non mi ha nominato». Guardando una foto che ritrae Michele Santoro e Adriano Celentano durante la prima puntata di Rockpolitik sottolinea: «Non è possibile che Santoro faccia come gli pare: lo licenziano dalla Rai e prende lo stipendio. Fa l’eurodeputato, dice che si è stufato e torna in Rai. Poi parla a quell’altro di conflitto d’interessi».
«CELENTANO DEMOCRISTIANO»
Dice di «adorare» Celentano. E aggiunge: «È democristiano ma nessuno se ne è accorto». Poi comincia a parlare con disinvoltura e ironia dei nuovi volti del piccolo schermo. E vedendo la foto di Loredana Lecciso commenta: «Sta in tv, tu spegni la televisione ma lei rimane lì. Come fa?». E poi, riferendosi alle liti con il marito Al Bano, ipotizza un nuovo duetto musicale in famiglia, come già accaduto con Romina Power.
IL SUO SENSO DELLA VITA
Per lui erano tre i motivi per cui ha senso vivere la vita. Primo: «La vita medesima che è un dono enorme». Poi, bisogna «tentare sempre di non fare del male agli altri». A chiudere la classifica, i piaceri: «Mi sono sempre piaciuti e me li sono goduti tutti e se in paradiso mi daranno l’ergastolo, io lo prendo». L’ultimo pensiero è per Morena che conosce sin da bambina: «I miei sette anni con lei equivalgono a 21, perché non mi ha lasciato mai.

Lei crede che io sia eterno, ma sto morendo. Un grande chirurgo mi ha detto che mi deve riaprire. Mi auguro di poter morire con tanta serenità da poter sottrarre a mia moglie con un sorriso il dolore che le provocherò quando morirò».

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