Stoccolma Il premier svedese lancia l’allarme sul futuro di Saab

La casa automobilistica svedese Saab è in una posizione difficile dopo essere rimasta fuori dall’accordo sulla vendita di Opel raggiunto da General Motors con il gruppo austro-canadese Magna. Lo ha sottolineato il primo ministro svedese, Fredrik Reinfeldt. «Credo che chiunque abbia seguito questa vicenda da vicino realizzi che Saab si trova in una posizione molto vulnerabile e difficile», ha detto Reinfledt. Saab, che è stata messa in vendita da Gm all’inizio dell’anno, ha annunciato che nei prossimi giorni saranno resi noti i candidati preferiti tra i tre pretendenti - ancora sconosciuti - che hanno avanzato un’offerta. I media locali, citando fonti anonime, hanno riferito che i favoriti sono la casa svedese di lusso Koenigsegg e il finanziere Usa Ira Rennert con il suo Renco Group, mentre la Fiat sarebbe terza: l’interesse del Lingotto è stato confermato ufficialmente dal governo. Un tribunale svedese ha garantito a Saab un’ulteriore estensione del periodo di protezione dai creditori, fornendo più tempo per la ristrutturazione. Il tribunale di Vanersborg ha prorogato fino al 20 agosto il periodo di difesa dai creditori per Saab, in modo tale da consentire di proseguire la fase di ristrutturazione.

Il marchio svedese ha avviato una procedura analoga a quella del chapter 11 statunitense e, nei mesi scorsi, aveva già ricevuto una prima proroga di tre mesi alla scadenza fissata inizialmente al 20 febbraio e poi spostata al 20 maggio.

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