Stockhausen, le «intuizioni» di Markus alla tromba

Jazz e avanguardia, binomio del nostro tempo. Ahinoi, non accade di frequente di imbattersi in programmi con questo genere di proposte; o ci sono i festival o nel mondo degli enti stabili occorre poter contare su direzioni artistiche aperte e illuminate. Per tutte queste ragioni, ma non solo, è degno di nota il mini-ciclo del gruppo Sonata Island Quintet, arrivato alla sesta edizione, che al Dal Verme con quattro «live», incontra il pubblico milanese fino alla metà di dicembre. Il primo ospite in cartellone, Markus Stockhausen, 51 anni, il cui cognome pesa tanto per meriti suoi quanto per le gesta del padre Karlheinz - scomparso nell’autunno del 2007 -, si esibisce oggi dalle 20.30 con l’ensemble e la direzione di Andrea Dindo. Markus, come recita a ragione la presentazione, «è uno dei più versatili trombettisti contemporanei. Dall’età di 18 anni ha lavorato con l’illustre padre, che ha scritto per lui molti importanti lavori...». E ancora, è stato membro di numerose formazioni; e dall’anno 2000 ha creato una serie di concerti dedicati alla cosiddetta «musica intuitiva». Dunque Markus, erede di un filone il cui termine è stato definito da Karlheinz, quando alla fine degli anni Sessanta scrisse il ciclo «Aus Den Sieben Tagen» (dai sette giorni della settimana), che contiene indicazioni verbali per gli esecutori, anche indicazioni di carattere poetico. Tra gli obiettivi del compositore tedesco, c’era quello di «rendere l’ispirazione artistica percepibile all’orecchio». Un genere della creazione sonora che mette al centro il musicista, non solo come interprete-artista, ma anche - in sintesi secondo il guru del Novecento - come «medium disponibile a farsi strumento». Ma ora «spazio» alla musica. Di Markus Stockhausen questa sera verrà eseguito il brano «Any way». «Commissionato ed eseguito per la prima volta da Martyn Brabbins per il Cheltenham Music festival del 2005 - spiega il programma di sala - è un pezzo ibrido, notato convenzionalmente ma con parti improvvisate per la tromba e anche per altri strumenti nel quarto movimento». «Freedom Variations (prima esecuzione) di Lorenzo Ferrero, «Torre Aquila» (anche questa prima assoluta) di Emilio Galante e «MercyLitanies for» di Stephen Davismoon» le altre opere che si ascolteranno, eseguite insieme con la clarinettista Tara Bouman.

Ecco le prossime date della mini-rassegna dedicata a nuovi abbinamenti fra jazzisti/autori colti e organizzata al teatro Dal Verme con Sonata Island: il 2 dicembre c’è il pianista Salvatore Bonafede e il 9 il sax tenore di Pietro Tonolo. Infine il 16 dicembre con il sax tenore di Tino Tracanna. (Per informazioni: tel.02-87905).

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