Cultura e Spettacoli

Gli Stones già a Milano per provare e Mick Jagger scherza con la Marini

La rockstar e la supervamp condividono l’albergo e la lingua come marchio di fabbrica

da Milano

Oplà, l’ascensore si apre ed eccolo qui, tranquillo come una Pasqua, il re del rock pronto a tornare in pista. Quando salta su una limousine, fuori dal Principe di Savoia a Milano, Mick Jagger ha la baldanza di un ventenne, e dire che esattamente fra venti giorni compie 63 anni, naturalmente stravissuti. Camicia grigia con ricami orientali, pantaloni attillati, un po’ scarmigliato, sir Mick sta andando all’Alcatraz, il piccolo club dove gli Stones nei prossimi tre giorni proveranno il concerto di San Siro. A Milano sono arrivati mercoledì sera, tutti al completo, se non altro per smentire le voci maliziose dopo l’incidente a Keith Richards (piccolo intervento al cranio dopo un infortunio alle Isole Fiji) e il ricovero di Ron Wood, che ancora una volta non era riuscito a tenere a bada la bottiglia. Certo, per Mick Jagger non dev’essere stato un ritorno indolore a Milano, visto che al primo viaggio in ascensore si è ritrovato di fianco addirittura Valeria Marini. Giusto il tempo di andare dal primo e al quinto piano e di scherzare sulla clamorosa somiglianza tra i loro due marchi di fabbrica: sul logo della collezione intima di Valeriona c’è infatti una lingua molto simile a quella sulla collezione rock degli Stones. Forse per questo mentre lei era nel centro fitness dell’hotel è stata raggiunta dall’invito del manager degli Stones a partecipare alla conferenza stampa che il gruppo terrà nei prossimi giorni.
È cominciata così la settimana milanese di Mick, un pezzo di storia del rock, ancora così glamour da essere considerato (fonte Forbes), appena dopo Tom Cruise, tra le dieci celebrità più potenti dello showbiz. E di sicuro non era così nell'82, quando proprio l'11 luglio, al Comunale di Torino, predisse il successo dell'Italia contro la Germania al Mundial: «Vincerete 3-1», disse, e ci azzeccò. Stavolta ha predetto un uno a zero. Chissà. A quel tempo gli Stones erano al loro punto più basso, ora a quello più vicino ai fasti degli anni Sessanta. Merito anche dello strepitoso volume d’affari che accompagna le loro tournée in giro per il mondo. Secondo quanto calcolato da Billboard, il Bigger bang tour ha finora incassato 250 milioni di dollari e promette, a colpi di 5 a concerto, di contabilizzarne altri 100 milioni nei prossimi due mesi «europei». Forse per questo gli Stones sono più puntigliosi di una qualsiasi band emergente. E così ieri hanno provato a porte aperte all’Alcatraz i loro brani da combattimento, quelli che martedì sera lasceranno senza fiato i 70mila di San Siro. Ecco perché gli Stones sono ancora la più colossale macchina da soldi del rock.

Ed ecco perché, sorridendo, Mick Jagger può permettersi di scherzare con Valeria Marini sui loro marchi: tanto quello degli Stones, per fortuna, è inimitabile.

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