Stop ai «rally» sulla statale Taggia-Triora

Pochi giorni fa la denuncia sul Giornale. La Statale 128 Taggia-Triora trasformata in una pista da rally per poveri, usata da aspiranti piloti, da frustrati della settimana ansiosi di «sfogare il desiderio di liberare i cavalli dalla scuderia e sentire l'asfalto che viene calpestato dai propri pneumatici». Insomma, una specie di circuito della morte, visto che sulle stesse curve, normalmente, hanno la sventura di circolare persone normali, costrette a fare i conti con le sgommate e le acrobazie di un gruppo di esaltati del tubo di scappamento.
Queste follie urbane erano addirittura annunciate ed esaltate su internet, sul social network Facebook, che dedicava un gruppo agli appassionati delle scianche in zona, fregandosene tranquillamente del fatto che quanto raccontato sarebbe dovuto finire sulle scrivanie della polizia stradale e delle forze dell’ordine in generale. Pochi giorni dopo la denuncia questo gruppo è stato comunque chiuso. Chi cercava compagni d’avventura dovrà cercare un’altra «strada», perché su Facebook il gruppo «Adrenalina da sballo» non c’è più.
Oltretutto il gruppo era facilmente riconducibile a una persona fisica che lo aveva creato e che ne risultava il gestore. La stessa che probabilmente ha deciso di sospendere l’attività di questo gruppo che ospitava anche le testimonianze di chi aveva provato qualche brivido percorrendo la Statale 128 in condizioni di massimo rischio, percorrendo «quei 30 chilometri in minuti 19. A manetta».


La segnalazione del Giornale potrebbe aver spinto le forze di polizia a controllare con maggior attenzione quel tratto di strada, ma soprattutto ha messo in allarme gli stessi protagonisti delle assurde corse in strada. Forse anche solo per qualche tempo la Statale tra Triora e Taggia potrebbe tornare a essere una strada normale. Meno pericolosa.

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