Stop dei commercianti al nuovo Ecopass: «Diciamo no ai salassi»

No all’inasprimento di Ecopass. A meno che nel frattempo non scattino nuovi incentivi per cambiare le vecchie auto e i furgoni più inquinanti. Questa la posizione dei commercianti sulla seconda fase di Ecopass (5 euro per le auto e 10 euro per i furgoncini).
«Far pagare 10 euro per accedere al centro - sostiene Giorgio Montingelli in rappresentanza dell’Unione del Commercio - sarebbe un ulteriore sprone a cambiare il vecchio camioncino inquinante. Probabilmente in tanti ci penserebbero piuttosto che pagare 1.500 euro all’anno per poter entrare nelle vie del centro». Detto questo, va tuttavia considerato che se una ditta non ha cambiato i propri mezzi finora è perché molto probabilmente non se lo può permettere. Sarebbe quindi giusto affiancare all’aumento del ticket una politica di incentivi. Altrimenti non sarebbe sopportabile- sostiene Montingelli - ». Tradotto in termini pratici, l’incremento di Ecopass a 10 euro per i furgoni innescherebbe una catena di aumenti che avrebbero come ultimo destinatario il consumatore.
Da Assoedilizia arriva la proposta alternativa: anziché aumentare la tariffa, si potrebbe pensare di abbassarla a meno di un euro. Come? Estendendola a tutti, a prescindere dal tipo di auto.

A entrare nel merito dell’idea è il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici che calcola introiti da 125 milioni di euro all’anno solo se si calcolano pendolari e city users. Con la tariffa rincarata a 5 e 10 euro, nelle casse del Comune entrerebbero 60 milioni di euro all’anno, contro i dieci milioni all’anno di adesso.

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