«Stop a lavoro precario e pensioni basse»

«Stop a  lavoro precario e pensioni basse»

Combattere la precarietà e la miseria, perchè con le pensioni basse gli anziani «non ce la fanno» e sono sensibilmente aumentate «le persone costrette a ricorrere alle mense per un pasto caldo, molti sono cittadini che fino a poco tempo fa non avevano questo bisogno». Riconoscere la dignità umana degli immigrati, che «per molti sono una pura minaccia» o «una forza lavoro a buon mercato o irregolare». E, pensando all’emergenza rom, un appello a «garantire la legalità» ma anche a «creare le condizioni perchè le leggi possano essere rispettate e questi uomini e donne non siano risucchiati dall’illegalità. Non bastano i proclami e le operazioni di forte impatto emotivo». Impegni che il cardinale Dionigi Tettamanzi, ieri nel tradizionale Discorso alla città per la vigilia di Sant’Ambrogio, ha chiesto alle istituzioni. Seduti in prima fila, il sindaco Letizia Moratti, il governatore Roberto Formigoni e il presidente della Provincia Filippo Penati.
Nella basilica affollata, il cardinale fa un appello a recuperare «l’uomo del cuore, l’uomo interiore» che «guarda oltre le apparenze» e la «responsabilità sociale», che insieme al senso della legalità rischia di diventare una «categoria perduta». Cita quei «veri e propri attentati alla società» come la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe, gli incendi dolosi, non pagare le tasse o frodare nel commercio, non rispettare gli elementari diritti dei lavoratori. Richiama al «dovere di rispettare le istituzioni» sia i cittadini che coloro «che le amministrano, i politici, funzionari, magistrati, forze dell’ordine».
Il cardinale invita la città a tendere la mano a chi è travolto dall’insicurezza dovuta spesso «alla mancanza di un lavoro dignitoso o alla sua precarietà, alla clandestinità del lavoro o della vita stessa». In una società «che cerca di convincere che è necessario avere l’ultimo modello di tutto, abito, telefonino, televisore, vacanza esotica, alcuni sono costretti a nascondere la loro fragilità, perchè provano vergogna». Dunque, «dobbiamo tutti reimparare il giusto valore del denaro e del risparmio» perchè «esiste il problema di salari insufficienti» ma anche «un’incapacità ad amministrare bene il proprio denaro, quando ci si lascia travolgere dal richiamo di consumi inutili». Primo impegno di chi governa, prosegue il cardinale, è garantire alle persone «un lavoro sicuro e una casa dove abitare».
Al capitolo immigrati, sente «il bisogno di ringraziare di cuore quanti si sono impegnati in questi mesi, pur in mezzo a tante difficoltà e incomprensioni, per creare nuove forme di convivenza e legalità con i rom, sia all’interno delle istituzioni, sia operando nelle varie organizzazioni caritative e umanitarie». Tra queste, «la Caritas ambrosiana e la Casa della Carità» che hanno bisogno di «più dialogo con le istituzioni, chiedono di sentirle alleate, più presenti e autorevoli», mentre dovere degli imprenditori è «eliminare la piaga del lavoro nero e la scarsa sicurezza». Tettamanzi richiama anche i media a «un maggior senso di responsabilità, evitando forzature e sensazionalismi che generano allarme sociale».
Infine, l’augurio che con l’Expo 2015 possa nascere una città, ma anche «un’umanità nuova»: mentre Milano sta «profondamente cambiando volto, si ricostruiscono interi quartieri» Tettamanzi chiede alla politica di pensare «alle persone concrete, non ci manchi il coraggio di rovesciare la scala delle priorità».

«Credo che si debba prescindere dall’Expo nell’essere una città accogliente e nella quale migliorare la qualità della vita», commenta il sindaco. Che lo sviluppo «parta dall’uomo concreto - aggiunge l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli - è il richiamo attorno a cui dobbiamo muoverci».

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