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«Stop al neosocialismo municipale»

Gli imprenditori: troppa invadenza nell’economia

«Stop al neosocialismo municipale»

da Roma

L’attacco all’invadenza pubblica - in particolare, da parte delle autonomie locali - nell’economia italiana, lanciato lunedì scorso a Milano da Luca di Montezemolo, diventa una battaglia dell’intera Confindustria. La Giunta dell’associazione interviene infatti per denunciare il «neosocialismo municipale», un interventismo economico di Comuni, Province e Regioni «che ostacola la voglia di fare, il libero andamento del mercato e la crescita del Paese, con danni evidenti per le imprese e i consumatori».
Nella riunione di Giunta di ieri, i principali imprenditori del Paese hanno giudicato «molto criticamente la crescente e insopportabile invadenza della mano pubblica in economia, con il consolidamento e l’espansionismo a livello locale della proprietà pubblica e dei monopoli. Gli enti locali - afferma una nota di viale dell’Astronomia - invece di dismettere, investono in attività improprie, andando nella direzione opposta alla corretta applicazione del principio di sussidiarietà».
Solo lunedì scorso, parlando a Milano, Montezemolo aveva criticato apertamente l’operazione Serravalle, l’acquisto del pacchetto di maggioranza di un’autostrada da parte della Provincia guidata da Filippo Penati. Troppo breve, spiegava, è stata la stagione delle privatizzazioni, mentre negli ultimi tempi ci si trova davanti ad «amministrazioni locali che impegnano risorse pubbliche consistenti in operazioni discutibili, pretendono di gestire aziende e di fare i finanzieri».
Un intervento, quello di Montezemolo, condiviso dalla Giunta di Confindustria che, sul tema, ha ieri dibattuto a lungo. È emersa, dagli interventi, una «fortissima preoccupazione per l’uso improprio del localismo e dei soldi pubblici», sia nello sponsorizzare manifestazioni evidentemente superflue che nell’attivismo in economia. Insomma, la questione «sprechi locali» è stata al centro del dibattito. Fra l’altro si è discusso del caro-energia e delle aziende municipalizzate delle utility.
I comportamenti delle autonomie locali in tema di spesa, si è rilevato in Giunta, cozzano contro le lamentazioni corali nei confronti della legge finanziaria. Una Finanziaria che gli imprenditori giudicano «responsabile», perché per la prima volta «la manovra 2006 contiene un segnale di attenzione alle imprese per la necessaria riduzione degli oneri che gravano sul costo del lavoro, a livello record in Europa». La Confindustria esprime tuttavia preoccupazione per alcuni aspetti del decreto fiscale, in particolare il nuovo trattamento previsto per gli ammortamenti relativi all’avviamento.

Gli imprenditori giudicano la norma «un aggravio che rappresenta indubbiamente un disincentivo alla crescita dimensionale». La Confindustria chiede perciò una modifica del decreto che, nell’attuale testo, «risulta incoerente con l’obiettivo dello sviluppo».

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