Roma - «La Destra non era presente alle ultime elezioni. Questa volta ci saremo e daremo un contributo di grande entusiasmo e soprattutto di lealtà al presidente Silvio Berlusconi». Il senatore Francesco Storace, segretario nazionale della Destra, è pronto a mettersi al lavoro con tutti gli alleati.
Pensate già al programma?
«Certo: dobbiamo sottoscriverlo tutti insieme. Noi faremo da garanzia, saremo la sentinella della coalizione».
In che senso?
«Più voti prenderemo noi meno ci sarà spazio per manovre di Palazzo. La nostra lealtà a Berlusconi e al programma sarà assoluta».
Quali saranno le vostre proposte agli alleati?
«Ci vogliono idee nuove. Un punto spinoso è quello delle liberalizzazioni delle municipalizzate. Occorrerà molta attenzione al bene pubblico. In particolare penso all’acqua. Troppe privatizzazioni sono state pagate a caro prezzo dai cittadini. Il nostro impegno si misurerà anche con la questione cruciale della sicurezza. Occorrono soluzioni innovative e idee concrete. So che Berlusconi pensa a un programma che mette insieme già i disegni di legge da approvare».
In questi due anni il centrodestra ha vissuto al proprio interno lacerazioni e conflitti. Il vostro distacco da Alleanza nazionale per esempio e le divergenze con l’Udc di Casini. Ora è tutto superato?
«La formula della responsabilità nazionale vale anche per la coalizione di centrodestra. Dato che noi non vogliamo più la sinistra ci accorderemo sul programma e andremo avanti insieme».
E i rapporti con An e Fini?
«Sento spesso Fini: abbiamo rapporti di buon vicinato».
Un’eventuale alleanza con l’Udeur?
«Preferiremmo evitare il problema. Ci bastava già Casini.
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