La storia degli italiani nel labirinto dei cognomi

Il nostro Paese detiene il record mondiale: 350mila «varietà», nate fin dall’epoca dei Comuni. «Il Giornale» vi svela tutte le curiosità

La storia degli italiani nel labirinto dei cognomi

Enza Cusmai

Il signor Fumagalli forse non sa o non vuole sapere l’origine del suo cognome. E in effetti, essere accomunato a un ladro di polli potrebbe non fare piacere. Eppure questo cognome, tipicamente bergamasco, nasconde un’attività truffaldina. «Fumare» è infatti un’espressione gergale lombarda adoperata per indicare sia la cottura alla brace, sia la sottrazione abusiva di un bene. Fumare i galli significa quindi cuocerli, ma anche e soprattutto rubarli. Neppure il signor Baglioni può immaginare quanto fossero odiati i suoi antenati. I bagli, infatti, erano dei funzionari statali addetti alla riscossione delle tasse, all’esecuzione delle condanne e alla convocazione delle milizie. Temuti e detestati furono personaggi di spicco dal medioevo e per tutto il periodo comunale e signorile.
Ogni cognome ha una sua storia. Quelli più illustri risalgono all’alto medioevo quando i nobili se ne fanno pregio come segno distintivo. L’inizio della diffusione popolare del cognome, invece, è strettamente legato alla nascita dei comuni. Interessava soprattutto le grandi città dove la popolazione ormai numerosa sentiva l’esigenza di distinguersi dagli altri cittadini. Così ogni persona si attribuiva un cognome che derivava da soprannomi, patronimici, nomi di mestiere oppure etnici, che indicavano cioè la provenienza geografica di chi li portava. Nelle campagne non si sentiva il bisogno pressante di cognomi, perché le comunità erano ancora piccole e chiuse nelle quali il nome proprio era ancora sufficiente per l’identificazione personale. Fu il Concilio di Trento nel 1564 a rendere obbligatoria la registrazione dei battezzati con nome e cognome, affidando di fatto ai parroci il compito di registrare la diffusione di massa dei cognomi.
Oggi, in Italia, si contano ben 350mila cognomi, un primato mondiale. Che fa impallidire il ben più ristretto elenco dei nomi che si ferma a quota settemila. Ogni cognome vanta un significato preciso che si può scoprire in pubblicazioni specializzate. Come quella che sarà domani in edicola con il Giornale al prezzo di 6,90 euro oltre al costo del nostro quotidiano. Il grande libro dei cognomi è un testo molto dettagliato che analizza oltre 7000 tra i cognomi più diffusi, ne spiega il significato, l’origine, la diffusione geografica, le varianti, i personaggi famosi, le curiosità.


Per rimanere nelle curiosità, qualche esperto si è cimentato a selezionare i primi 10 cognomi più diffusi nella penisola sulla base degli elenchi telefonici. Si parte da Rossi, per passare a Russo, Ferrari, Esposito, Bianchi, Romano, Colombo, Ricci, Marino, Greco. Numerosissimi, anche se esclusi dalla top ten, anche Conti e Costa.

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