Storia e disegni di Dudovich. L'artista del cinema muto

In mostra manifesti e bozzetti del periodo 1915-1933. Oggi il film "La carne e il diavolo" (musica di Badalini)

Storia e disegni di Dudovich. L'artista del cinema muto
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Cinema, una maxi-iniziativa al Mic: bozzetti, manifesti e disegni in mostra per scoprire uno dei lati di un grande artista italiano. Di più. Anche un programma dedicato alla stagione più ricca del film muto, con sedici pellicole accompagnate musicalmente (oggi in programma «La carne e il diavolo» del 1926, alle ore 17, con la pianista Francesca Badalini). Ciak, si ascolta.

Fino al 9 marzo, il Museo Interattivo del Cinema - viale Fulvio Testi 121 - ospita la mostra «Marcello Dudovich, Unfinished. Cinema, 1915-1933», iniziativa prodotta e realizzata da Cineteca Milano e a cura di Matteo Pavesi. Viaggio attraverso una selezione di manifesti e rarissimi bozzetti dell'Era del cinema muto, diversi realizzati dall'artista triestino di nascita e milanese di adozione, vissuto tra 1878 e 1962, noto soprattutto per essere stato uno dei più importanti cartellonisti e pubblicitari italiani del Novecento e un ottimo pittore. Gli autori della prima generazione di cartellonisti, di cui Dudovich fa parte, provengono da esperienze artistiche diverse: pittura, illustrazione (per riviste, giornali e libri), caricatura, scenografia, grafica pubblicitaria per l'opera e il teatro e, soprattutto, dall'esperienza del manifesto pubblicitario che, dal 1888 in poi ha conosciuto in Italia una fortunata e rapida diffusione. Nati nella seconda metà dell'Ottocento, i primi cartellonisti cinematografici italiani si formano in ambienti artistici classici; la maggior parte frequenta le Accademie di Belle Arti ma non sono meno frequenti i casi di formazione autodidatta, magari tramite un percorso più improntato al disegno. Di più, non solo immagini, pure pellicole.

La mostra è strettamente connessa e dialoga anche a una rassegna di 16 film internazionali e restaurati dalle più importanti cineteche mondiali, talvolta proposti con accompagnamento dal vivo, che rimandano a quello che si può vedere nei manifesti e nei bozzetti. Si tratta di pellicole realizzate tra il 1919 e il 1929 il periodo d'oro del cinema muto - che annotano tra i registi celebrità quali Charlie Chaplin, Sergej Ejzenstejn, David Griffith, Fritz Lang, Alfred Hitchcock e Friedrich Wilhem Murnau, solo per citarne alcuni.

I titoli in programma nella sala del Mic saranno: «Giglio infranto» di Griffith (1919), «Mariti ciechi» di Erich von Stroheim (1919), «Il gabinetto del dottor Caligari» di Robert Wiene (1920), «Il carretto fantasma» di Victor Sjostrom (1921), «Nosferatu il vampiro» di Friedrich Wilhem Murnau (1922), «Il dottor Mabuse» di Fritz Lang (1922), «La stregoneria attraverso i secoli» di Benjamin Christensen (1922), «È piccerella» di Elvira Notari (1922), «La febbre dell'oro» di Charlie Chaplin (1925), «Sciopero!» di Sergej Ejzenstejn (1925), «Aurora» di Friedrich Wilhem Murnau (1927), «Metropolis» di Fritz Lang (1927), «Il castello degli spettri» di Paul Leni (1927), «The Lodger» di Alfred Hitchcock (1927), «Villa Falconieri» di Giulio Antamoro (1928) e «Lulu Il vaso di Pandora» di Georg Wilhelm Pabst del 1929 (info programmi: www.cinetecamilano.it).

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