Roma

La storia medievale dei Re Magi tradotta da un autore del 300

Per una volta i Re Magi non arriveranno dall’Oriente, ma da Cassino, grazie alla prima traduzione in italiano dell’eccezionale «Libro delle gesta e del viaggio dei tre Re», scritto nel ’300 da Giovanni di Hildesheim, un carmelitano che percorse in lungo e in largo l’Oriente, raccogliendo fonti arabe e persiane per raccontare in maniera incontrovertibile il viaggio dei Magi. Una traduzione che sta curando un professore romano, Massimo Oldoini, docente di Letteratura mediolatina all’Università La Sapienza, per conto dell’editore Ciolfi. La piccola ma dinamica casa editrice ha sede proprio a Cassino e, all’ombra della celeberrima Abbazia, Bruno Ciolfi continua a sfornare volumi che di commerciale avranno anche poco, nel senso di grande diffusione tra il pubblico, ma il cui valore culturale è inestimabile. «Volevamo uscire proprio per l’Epifania, ma per la traduzione di questo libro - spiega Bruno Ciolfi - occorrerà ancora un mese di tempo, perché abbiamo fatto un doppio lavoro, prima dall’originale arabo-persiano al latino e ora in italiano. È un testo che la Chiesa in qualche modo aveva emarginato, sottovalutando la figura dei Magi, e che mai nessuno prima d’ora s’era preso la briga di tradurre, ma del resto noi siamo abituati a questo genere di lavori e ci gratificano i riconoscimenti degli studiosi, soprattutto quelli del Medioevo, e di un pubblico di addetti ai lavori, assai còlto. Nei nostri libri non diamo solo le fonti, ma anche le traduzioni con testo a fronte in italiano. Sa, il latino purtroppo oggi non lo conosce quasi più nessuno...».
Da decenni la casa editrice Ciolfi, ovvero una vecchia e cara tipografia dove si respira ancora l’odore dei libri, sforna volumi di cronache medievali. E adesso, oltre a questa “chicca” sui Re Magi, stanno per essere pubblicati «Il Regno di Sicilia» di Ugo Falcando e «Le gesta di Federico II» di Nicolò Jasmilla, tradotti dal latino rispettivamente da Vito Lo Curto e Francesco De Rosa.
Riprende Bruno Ciolfi, con l’entusiasmo di un ragazzino che ha appena scoperto la figurina mancante di una collezione: «Falcando è un po’ il Tacito del Medioevo, mentre Federico II non ha bisogno di presentazioni: è stato il faro della modernità».
Libri di valore e spessore, come quelli già usciti sulla «Storia dei Longobardi» di Erchemperto o «La storia dei Normanni» dalla cronaca di Amato di Montecassino. Libri che necessitano di un grande lavoro di ricerca alla base, uno scavo che Bruno Ciolfi compie in prima battuta: «Lo faccio per amore della cultura, per tutti gli storici e in particolare per quelli che studiano il Medioevo, ma anche per amore di questo territorio, visto che tra l’altro abbiamo tradotto Alfano, amico dell’Abate Desiderio, che ebbe a dire che Montecassino è più bella della stessa Roma. In questi testi c’è storia e cultura, ma anche avventura, perché alcune cronache medievali sembrano quasi dei western».
Un lavoro che Ciolfi porta avanti solo con le sue forze: «Tempo fa ho chiesto dei fondi alla Regione per queste pubblicazioni, ma mi sono stati negati. Poi ho visto che li hanno dati a una casa editrice di libri erotici. Pazienza, io vado avanti lo stesso».

Proprio come i Re Magi.

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