Il presente azzurro di gloria sono i 129 Collari d'Oro, massima onorificenza sportiva italiana che celebra i successi di un altro anno ricco di vittorie. Sul palco della Casa delle Armi al Foro Italico, alla presenza dei ministri Tajani («ogni vittoria significa promuovere l'Italia in maniera diversa», così il vicepremier), Piantedosi, Giorgetti e Abodi (foto), sfilano società, personalità (il n.1 Figc Gravina unico in carica fra i premiati) e gli atleti campioni mondiali olimpici e paralimpici tra cui le nazionali di pallavolo di Velasco e De Giorgi e Mattia Furlani. «Alzare l'asticella? Io più che altro allungo il metro Se farò anche i 100 metri? Ho passione per lo sport, voglio provare anche altro», così l'iridato del lungo. Nel mezzo la polemica dello sciabolatore Marini per una domanda sull'uso di smalto e orecchini. «Contesto sbagliato, cosa c'entra col nostro oro di squadra? Medioevo...», ha commentato su Instagram.
L'immediato futuro è l'appuntamento a cinque cerchi di Milano-Cortina. «Faremo una cosa bellissima, si arriva sempre con l'acqua alla gola perchè è una tradizione italiana», dice il presidente della Fondazione Malagò. Il 22 dicembre - annuncio del presidente del Coni Buonfiglio - la consegna al Quirinale del Tricolore ai portabandiera. Sarà l'ultima Giunta del 2025 (il 18 o 19 dicembre) a decidere i nomi degli alfieri: tra i candidabili Goggia e Brignone che si sta riprendendo dal grave infortunio, la coppia d'oro del curling Mosaner-Constantini e il fondista Pellegrino. «Se saranno medagliati olimpici? La prima medaglia me la prendo io perché ho spinto il Cio ad averne quattro, al resto ci stiamo lavorando», sottolinea Buonfiglio. I premi per gli azzurri che saliranno sul podio saranno detassati, ricorda il ministro per lo Sport Abodi: «Bisogna solo attendere alcuni passaggi burocratici».
Mentre sfilano i campioni da celebrare, Buonfiglio ribadisce: «Italia protagonista nel mondo dello sport, c'è bisogno di essere in sintonia col Governo, con Sport e Salute, i presidenti federali e i Gruppi sportivi militari ma dobbiamo investire in strutture e ricerca, il 27 presenteremo il nostro piano strategico al Governo».
E poi c'è il tema della sicurezza che «deve convivere con lo sport» dice Abodi che dà merito «a uomini e donne che lavorano nei cantieri olimpici: il 6 febbraio saremo pronti grazie al loro impegno». Giochi da sogno, dunque, spinti da un movimento vincente.