È impressionante il conformismo mediatico seguito alla presenza di Prodi a «Porta a Porta». Nemmeno i formichieri avrebbero tirato fuori la lingua come certi commentatori di Repubblica e di Unità. Ma anche quasi tutti gli altri hanno omesso commenti di fronte allo strabuzzar d'occhi, allargare le gote, agitare di mani, farfugliose di perifrasi alla ricerca di un argomento ed anche solo di una consecutio logico-espositiva.
Non credo si tratti di servilismo quanto di una strategia volta a coprire le critiche che casa per casa, video per video nascevano spontanee di fronte a questo personaggio a cavallo tra balanzone e frate indovino.
Spectator si chiedeva; ma non è possibile che un soggetto simile sia sopravvissuto all'usura del tempo alle sciagure dell'I.R.I. alle tramezzature del fuoco amico che lo steso a terra dopo il '96?
Difficili le risposte, perché molteplici sono le cause ravvisabili: 1) nella necessità di contrapporre un faccione pacioso alle differenze abissali che disuniscono l'Unione 2) all'opportunismo di offrire un dossettiano catto-comunista alla voglia di molti borghesucci opportunisti di tenere il piede in due staffe; 3) alla doppiezza post-togliattiana dei D.S.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.