Uno scherzo lieve del vento scopre la targa che regala a Giorgio Strehler la strada del Piccolo. «Si vede che vuole fare anche questa regia» sorride dal palco il direttore del teatro, Sergio Escobar. La ex via degli Angioli, da ieri via Strehler, congiunge via Rivoli a corso Garibaldi ed è proprio lì, davanti allingresso del teatro. Il sindaco, Letizia Moratti, ringrazia i cittadini che hanno partecipato allomaggio: «Normalmente il Comune non cambia il nome a una via, ma gli abitanti del quartiere hanno capito limportanza di intitolare a Giorgio Strehler proprio questo luogo».
In un primo momento Palazzo Marino aveva offerto un giardino nei pressi di viale Jenner, ma dal Piccolo hanno gentilmente declinato la proposta in attesa di tempi migliori, celebrati ieri con colonna sonora di Mozart e Beethoven. Unesecuzione allaperto in un clima da festa raffinata e informale, alla quale hanno partecipato molti compagni di arte e di vita di Giorgio Strehler. Sul palco, accanto al sindaco, la moglie Andrea Jonasson e poi Nina Vinchi, consorte di Paolo Grassi, Valentina Cortese, Ferruccio Soleri, Ottavia Piccolo, gli ex sindaci Carlo Tognoli e Marco Formentini, il sovrintendente della Scala, Stéphane Lissner.
La Jonasson legge un testo scritto quasi trentanni fa dal marito, triestino di nascita, milanese per scelta: «Il Piccolo e Milano sono stati per lui i due più potenti luoghi di identificazione». Federica Olivares, membro del cda del Piccolo, ricorda quando lo aveva intervistato per La Zanzara, mitico giornale del Parini: «Ci aveva colpito per la sua dimensione spirituale molto forte, che non immaginavamo così profonda. Per questo credo che via degli Angioli si adatti proprio a lui».
Escobar ringrazia la Moratti anche per un altro regalo alla memoria dellartista, il restauro del Piccolo di via Rovello: «Grassi e Strehler lo chiedevano già nel 64, finalmente è arrivato ed è molto bello».
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