«Strada sicura», telecamere a tappeto in periferia

Manca: «Furti e rapine sono in calo, oggi si rischia meno in provincia»

Grazie alle oltre 500 telecamere allestite dal Comune, più quelle installate da privati grazie ai contributi comunali, i reati «predatori» in città, cifre alla mano, risultano in netto calo da almeno un anno e mezzo. Ma adesso l’assessore alla Sicurezza Guido Manca rilancia e propone il «Progetto strada sicura». L’amministrazione cercherà di sollecitare banche, negozi, ma anche privati cittadini a pianificare insieme con Palazzo Marino la collocazione delle tv a circuito chiuso, in modo che la loro via sia completamente coperta, garantendo inoltre il collegamento diretto con le centrali operative delle forze dell’ordine.
«L’iniziativa - spiega Manca - parte proprio dalle telecamere sistemate negli ultimi anni. Sono oltre 500, collocate nei punti strategici della città e collegate con piazza Beccaria. Il sistema è stato poi allargato dalla scorsa estate al 113 della questura, mentre da Natale sarà allacciato anche alla centrale operativa dei carabinieri».
Risultati assessore?
«Ottimi direi. Spaccio, scippi e aggressioni sono drasticamente diminuiti in tutte le grandi aree verde sottoposte a videosorveglianza, come parco Sempione, Cave, Basiliche, Solari, Alessandrini. Ci sono poi i sistemi di difesa individuali per i commercianti, telecamere, sistemi anti-rapina e blindatura, sostenuti con un contributo comunale pari al 50 per cento della spesa, con un tetto massimo di 2.500 euro. Tra orafi, artigiani, bar, tabaccai e farmacisti abbiamo finanziato circa 850 progetti. Guardando le statistiche della Prefettura possiamo verificare come furti e rapine in città siano sensibilmente ridotti, aumentando invece, guarda caso, in provincia. Per questo abbiamo rinnovato il bando, portando il tetto del contributo a 3mila euro, e in estate abbiamo accolto altre 560 domande, erogando oltre un milione 140mila euro. Recentemente abbiamo inviato un questionario ai commercianti, scoprendo un gradimento all’iniziativa che supera il 90 per cento. Quindi posso già annunciare che il progetto verrà finanziato anche il prossimo anno».
E adesso arriva anche «Strada sicura».
«Un piano riservato alle periferie. La nostra attenzione infatti è ora puntata sulle grandi arterie commerciali fuori dal centro come via Pellegrino Rossi, corso Lodi, viale Monza, via Padova, via Sarpi».
E come interverrete?
«Semplicissimo, razionalizzando la sistemazione delle telecamere. Adesso ognuno piazza telecamere solo davanti alla sua “bottega”, lasciando scoperto il resto della via. Io penso invece che pianificando meglio la collocazione degli impianti potremmo coprire tutta la strada. Aprendo poi il progetto anche ai privati: penso per esempio a un condominio che divida la spesa tra tutti i residenti».
A proposito di spesa: quanto costano questi impianti?
«Una buona telecamera, con la possibilità dalla centrale operativa di muoverla e zoomare, costa circa 5mila euro, a cui se ne aggiungono altri 5mila per allacciarsi alla fibra ottica e collegarsi alle forze dell’ordine. Le immagini però non verranno più viste dal diretto interessato o da un istituto di vigilanza, ma da vigili, poliziotti e carabinieri, con la possibilità quindi di intervenire in tempo reale. O quanto meno di andare a rivedere le riprese che rimarranno memorizzate per una settimana».


E il Comune quanto ha stanziato?
«Circa quattro milioni di euro, ma oltre alle telecamere sono compresi anche i fondi per i 13 “security point”, furgoni ad alto contenuto tecnologico che fungeranno da piccoli comandi mobili di polizia locale, destinati al controllo delle periferie. Il prototipo sta per passare l’esame di omologazione e attendiamo a giorni la consegna dei primi mezzi».

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