Strade a rischio per le due ruote: 4 milioni per togliere i binari morti

Strade a rischio per le due ruote: 4 milioni per togliere i binari morti

Asfalto scivoloso, buche, pavé sconnesso. E soprattutto gli oltre venti chilometri di binari morti che diventano ancora più pericolosi quando piove. Nel 2007, colpa delle strade o della scarsa prudenza di molti guidatori, sono stati 928 i ciclisti feriti per incidenti in città, sei i morti. Pesante anche il bilancio per chi viaggia in moto o motorino: 6.217 feriti e 36 morti. L’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini riconosce che girare in città in bici o scooter non è sempre facile, ma il suo obiettivo è garantire una città «amica delle due ruote». Primo passo è la delibera approvata venerdì in giunta: sì al progetto preliminare da 4 milioni di euro per la rimozione dei binari del tram ormai in disuso. Dopo anni di richieste, ammette Simini, «abbiamo messo nelle priorità e predisposto un progetto serio per questo intervento». I lavori partiranno entro la fine dell’anno. La città «presenta ancora molti tratti di strada con rotaie inutilizzate estremamente insidiose, soprattutto per le due ruote». Con questo appalto, aggiunge, «potremo intervenire subito partendo dagli ambiti più pericolosi, che ci verranno segnalati volta per volta dalla polizia locale».
Ma un elenco delle vie su cui Palazzo Marino interverrà al più presto c’è già, e nasce dalle segnalazioni dei cittadini e dalla quantità di incidenti registrati negli anni dai vigili: sicuramente via Palestro, dove il tram non passa più dagli anni Sessanta, quando fu realizzata la linea 1 del metrò. Ma anche Ripa di Porta Ticinese (nel tratto da via Valenza a viale Gorizia), via San Vittore, via Giambattista Vico, via Filangieri, via Cesare Battisti e via Bergognone. Si parla di circa 200 euro per rimuovere un metro di rotaia.
Ma nella battaglia per la città «amica delle due ruote» Simini è pronto a mettere in campo altri provvedimenti. Nelle strade che vengono via via riasfaltate, spiega, «stiamo già utilizzando materiali anti-slittamento, ad esempio per le strisce pedonali dove spesso quando piove chi viaggia in moto scivola facilmente». E dove è possibile - e non c’è il vincolo della Sovrintendenza - sostituiremo i vecchi masselli con strade molto più moderne. Non solo questione di sicurezza, ma anche di bilancio: la manutenzione, sia nel caso del pavé sconnesso che dei binari molti, ha costi altissimi.
Certo, per convincere i milanesi a lasciare l’auto in garage e muoversi in bici o scooter senza rischiare multe è necessario garantire parcheggi ad hoc, e in centro al momento scarseggiano. Ma «ci stiamo lavorando - assicura l’assessore ai Lavori pubblici - da piazza Scala a piazza San Babila abbiamo già recuperato molti posti-moto, idem lungo viale Piave.

E abbiamo installato nuove rastrelliere per le biciclette lungo via Vittor Pisani e piazza Repubblica» dunque vicino alla stazione Centrale, per dare la possibilità a chi fa il pendolare verso l’hinterland di lasciare la due ruote al sicuro.

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