Strage aerea: c’era una donna con i piloti

C’era una donna, «un’estranea» nella cabina di pilotaggio dell’aereo presidenziale polacco pochi istanti prima dello schianto, il 10 aprile, nei pressi di Smolensk. I mass media di Varsavia hanno diffuso ieri la notizia, non ancora ufficiale, in attesa che la registrazione delle voci sia esaminata anche dagli esperti russi che si occupano della decodifica. Ma secondo Tvn 24, le registrazioni delle voci non lasciano dubbi. Una hostess? Una signora tra i passeggeri? Il capo della Sicurezza, generale Gromoslaw Czempinski, ipotizza la presenza di «una persona particolarmente importante» a bordo, senza elaborare. «Certo, data la situazione di poca visibilità comunicata dalla torre di controllo, è strano che vi fosse un estraneo» a fianco dei piloti, aggiunge.
La decifrazione della scatola nera con le conversazioni nella cabina di pilotaggio è essenziale per arrivare alla causa del disastro aereo in cui sono morti il presidente Lech Kaczynski e la moglie, assieme ad altre 94 persone, molte delle quali membri del governo e dei vertici politici e militari del Paese. La formula «passeggero donna molto importante» non indica automaticamente la First lady, dato che a bordo vi erano soltanto esponenti dell’élite polacca. Ma l’ipotesi che a fare pressione sul pilota affinché atterrasse a tutti i costi possa essere stato il capo di Stato circola dai primi giorni dopo la tragedia aerea. E si resta ancora in attesa di una smentita basata su dati scientifici.
Il partito dei gemelli Kaczynski Diritto e giustizia (Pis) ha chiesto ieri che l’indagine sulla sciagura aerea sia condotta da procuratori polacchi e non da quelli russi. In una mozione parlamentare, che ieri sera è stata sottoposta alla votazione della camera, il Pis ha sollecitato il premier polacco Donald Tusk a rivolgersi alle autorità russe e a chiedere che i documenti dell’indagine siano al più presto consegnati agli inquirenti polacchi.
Nella mozione si prende atto che l’inchiesta sulla sciagura sia stata portata avanti finora dai russi sulla base della Convenzione internazionale di Chicago del 1944 che affida l’indagine su un incidente aereo al Paese in cui questo è avvenuto. Secondo il Pis, però, nell’ambito di questo regolamento è possibile il passaggio dell’indagine all’altro Stato interessato, in questo caso alla Polonia.

Ieri, il procuratore generale polacco Andrzej Seremet dopo aver visto a Mosca il suo omologo russo Jirij Czajka ha dichiarato che presto il governo di Varsavia riceverà 500 pagine di documenti che riguardano l’incidente (una prima parte), ma che l’indagine da parte dei russi durerà ancora qualche mese.

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