La strage di Bologna e il libro scomodo

La verità sulla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto di 30 anni fa vacilla: sia la versione giudiziaria che quella politica, che ha immediatamente bollata la strage come «fascista», opera di bombaroli considerati squallida manovalanza dei veri mandanti: i servizi deviati. Non è ancora in libreria, ma il libro Dossier strage di Bologna ha già creato malumori, specialmente a sinistra. Il testo (curato da Gabriele Paradisi, Gian Paolo Pelizzaro e Francois de Quengo de Tonquédec) è un saggio che ricostruisce le vicende del terrorismo palestinese in Italia. Sul ruolo del terrorista Thomas Kram, che la notte precedente l’esplosione dormì all’hotel Centrale di via della Zecca e sul presunto coinvolgimento del gruppo Carlos attraverso Kram passa la «non estraneità» di alcuni palestinesi nell’attentato.

Ancora lunedì il giudice Rosario Priore ha parlato apertamente di «reazione del terrorismo palestinese all’arresto di un responsabile di alto livello del Fronte popolare di stanza a Bologna». Da tempo la Procura di Bologna indaga. ma in merito nulla trapela.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica