Un fiume di 50mila persone. Chi con scarpe da corsa da professionista, chi con passeggino e figlioletti al seguito, chi munito di roller blade. Un popolo di corridori, agonisti e non, si è snodato per le vie della città lungo i 12 chilometri della Stramilano. E in mezzo al coloratissimo gruppo di sportivi sono spuntate numerose bandierine dell’Expo. Come a dire: «Abbiamo raggiunto un bel traguardo». Al traguardo, quello vero, della corsa cittadina è arrivato per primo il keniano Kisang, dopo un’ora e poco più di due minuti di corsa. L’atleta africano ha replicato il podio già ottenuto l’anno scorso. Primo fra gli italiani si è piazzato Rachid Berradi, all’ottavo posto. A raggiungere per prima il traguardo tra le donne la brasiliana Maria Baldaia.
Gli altri hanno corso, chi battendo i propri record personali, chi prendendosela un po’ più comoda. Agguerritissimi i vip, tra cui Linus, immancabile presenza alla Stramilano. In «pista» anche i maratoneti del gruppo «Smarathon», a sostegno della ricerca condotta dall’ospedale Besta contro la Sma, l’atrofia muscolare spinale.
Alle 9 in punto di ieri mattina, un colpo di cannone del reggimento d’artiglieria a cavallo «Voloire», scagliato a sorpresa dall’assessore regionale ai Giovani, Sport e Turismo, Pier Gianni Prosperini, ha dato il via ufficiale alla più classica delle «stracittadine». Contemporaneamente migliaia di palloncini rossi coloravano il cielo del centro di Milano, mentre l’ospite d’onore, Gianni Morandi, «accompagnava» con le sue canzoni il popolo dei corridori, che ci ha messo più di 20 minuti per liberare la piazza. Al nastro di partenza anche l’assessore allo Sport, Giovanni Terzi, Maurizio Lupi e la madrina della manifestazione: Tamara Donà, dj di Radio 105. «Una straordinaria giornata di festa - spiega Prosperini - un’occasione unica per incontrarsi e per passare una piacevole giornata in allegria. E quest’anno la Stramilano ha un significato e un sapore del tutto speciale, perchè ha introdotto i festeggiamenti di Corso Buenos Aires per l’Expo».
I dieci medici e infermieri in servizio all’Arena e i 40 soccorritori volontari hanno assistito e curato 35 corridori per graffi a seguito di cadute, congestioni e affaticamento. Due «atleti» sono stati ricoverati in ospedale. Gli altri hanno festeggiato: nel piazzale di fronte all’Arena, venti cuochi e trenta camerieri, distribuiti su due cucine da campo, hanno servito 4.500 pasti in una tensostruttura capace di far sedere 550 persone alla volta. Pasta al pomodoro e pane e salame alla base del menu. «Ma non solo -racconta Antonio Arosio, vice presidente del Comitato provinciale Croce rossa italiana di Milano e responsabile delle attività di protezione civile - Abbiamo allestito anche 15 tende dove abbiamo stivato, custodito e smistato le cinquemila borse degli atleti della mezza maratona e tre tende pneumatiche per spogliatoi e sala massaggi».
Tra le numerosissime presenze, ne mancava una fondamentale: quella dei vigili, schierati sì ma in versione ridotta.
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