Lo strano caso dei furti all’Arte

(...) Verso le 13,30, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, un uomo è entrato nel parcheggio dell’azienda e, pare danti agli sguardi esterrefatti di alcuni addetti Arte affacciati alle finestre, è salito sull’Alfa Romeo 156 e, del tutto indisturbato, si è allontanato alla guida della vettura che di solito era usata per rappresentanza e servizio dal presidente dell’istituto, Vladimiro Augusti.
Resta sorprendente il fatto di come, in apparenza, sia stato facile per i malviventi introdursi nell’edificio e soprattutto tornare ed effettuare un furto d’auto così sfacciato nello stesso luogo che era stato saccheggiato solo poche ore prima.
Già c’è chi parla di una totale mancanza di controllo e di sistemi di sicurezza nella stessa sede di un ente che gestisce alloggi, capitali e strutture della comunità.
A confermare, in qualche modo, questa tesi è giunto il terzo furto pochi giorni fa.
Nella notte fra il 19 e 20 luglio i ladri sono di nuovo entrati nella sede dell’Arte, anche questa volta senza trovare particolari difficoltà, almeno in apparenza.
Hanno cercato invano di aprire la cassaforte dell'ufficio economia, presumibilmente a caccia di contanti.
Il fatto è che per farlo hanno utilizzato una sega flessibile a lama rotante, un attrezzo professionale, abbastanza pesante e non facile da maneggiare e che, soprattutto, fa un fracasso infernale.
Tuttavia, nessuno, nel condominio dove ha gli uffici l’ex istituto delle case popolari, ha dichiarato di avere sentito rumori strani.
Tra le ipotesi anche il fatto che i locali vuoti tra la sede Arte e gli appartamenti dove vivono altri condomini, abbia fatto da scudo sonoro. Anche se, ad onor del vero, nel silenzio notturno una sega flessibile dovrebbe risultare un rumore piuttosto strano. I ladri, del resto, hanno cercato in tutte le maniere di aprire il forziere, senza riuscirci.
Quindi hanno lasciato la sede, a quanto si sa a mani vuote.
Solo al mattino gli impiegati di Arte hanno scoperto l’ennesima intrusione con il tentativo di razzia che questa volta non è andato a buon fine.
Intanto tra impiegati e dirigenti Arte sembra serpeggi il malumore. In molti si chiedono il perché di questi furti e come sia stato possibile che l’istituto sia stato visitato dai ladri tre volte in soli cinque giorni.


Il fatto, poi, del furto delle chiavi degli appartamenti da assegnare ai cittadini che ne hanno fatto richiesta avendone diritto, pone interrogativi inquietanti.
Su tutto questo le forze dell’ordine hanno avviato indagini accurate anche sfruttando eventuali tracce lasciate dai ladri

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