Straordinari: 725 euro l’anno a chi lavora di più

Parte da oggi il nuovo regime fiscale sul lavoro extra per i dipendenti privati. La simulazione: insieme al taglio dell’Ici una famiglia potrà ottenere fino a 1.400 euro in più. Per saperne di più: a chi è concessa, quali sono i limiti, cosa deve fare il datore di lavoro, quanto durerà

Straordinari: 725 euro l’anno a chi lavora di più

Roma - Parte oggi, 1 luglio, l’«operazione straordinari»: nelle buste paga di questo mese, i dipendenti del settore privato troveranno infatti i primi benefici legati alla detassazione di straordinari e premi aziendali decisa con il decreto approvato nel primo Consiglio dei ministri del governo Berlusconi IV. Straordinari e premi fino a un massimo di 3 mila euro saranno sottoposti a una tassazione secca del 10%, sostitutiva di Irpef e addizionali Irpef. Gli interessati sono tutti i lavoratori dipendenti del settore privato con reddito 2007 non superiore a 30 mila euro. Esclusi invece, in questo semestre di sperimentazione, i dipendenti pubblici.

Quale sarà il vantaggio fiscale per chi fa gli straordinari o gode di premi aziendali legati alla produttività e all’efficienza? Il primo vantaggio è quello sull’Irpef, con un minor prelievo dato dalla differenza tra l’aliquota ordinaria (dal 23% in su) e l’aliquota del 10%. Questo significa che il vantaggio diventa più ampio per i redditi vicini al limite dei 30 mila euro. Il secondo vantaggio deriva dal minor prelievo legato alle addizionali, il terzo beneficio è il possibile aumento delle detrazioni per carichi familiari (che diminuisce all’aumentare del reddito). Secondo le prime simulazioni, in questi sei mesi di sperimentazione il vantaggio potrebbe arrivare a un massimo di 725 euro circa. Insieme all’abolizione dell’Ici prima casa - contenuta nello stesso decreto - il vantaggio fiscale per una famiglia può giungere a 1.400 euro.

La nuova normativa comporterà qualche adempimento in più per i datori di lavoro. Saranno loro a verificare quali prestazioni - lavoro straordinario oltre le 40 ore settimanali, prestazioni supplementari legate a contratti di lavoro a tempo parziale, premi di produzione legati ai risultati d’impresa, al conseguimento di maggiore produttività ed efficienza - danno diritto alla tassazione del 10%. Dovranno anche monitorare le retribuzioni dei dipendenti, per vedere in quale momento si raggiunge la quota di 3 mila euro di straordinari e premi, oltre i quali si ritorna alle aliquote tradizionali di tassazione.
Il nuovo regime fiscale ha carattere sperimentale: durerà da oggi, 1 luglio, al 31 dicembre di quest’anno.

Alla fine di novembre il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, i datori di lavoro e i sindacati faranno il punto sull’efficacia della detassazione. L’obiettivo del governo è di rendere la riforma strutturale, e di allargarla - se non risulterà troppo costoso - anche al pubblico impiego.

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