Ok allarrivo dei rifiuti campani nel Lodigiano. La disponibilità lha comunicata lassessore allAmbiente della Provincia (centrosinistra) Francesca Sanna: «Noi già accogliamo una parte dei rifiuti di altre province e avevamo una piccola disponibilità nellimpianto di Bellisolina, a Montanaso Lombardo, che è in grado di trattare anche i rifiuti indifferenziati. Si tratta di circa 70 tonnellate al giorno. Abbiamo dato la nostra disponibilità ad accoglierle. Del resto, se normalmente diamo aiuto alle altre province, non vedo perché non dovremmo dare una mano anche alla Campania. Limmondizia puzza allo stesso modo sia al Nord che al Sud».
E mentre si attende che ricominci la settimana lavorativa per vedere come il territorio reagirà a questa presa di posizione, una prima impressione, espressa a toni decisi, cè già. Parla, a riguardo, Carlo Franciosi, presidente della Coldiretti Milano e Lodi spiegando: «No a questa decisione: le soluzioni vanno trovate sul posto. Già è un impegno dover smaltire i propri rifiuti: il trasporto, poi, causa ulteriore inquinamento. E questo non va dimenticato. Tra laltro, i finanziamenti statali anche per lo smaltimento sono arrivati anche in Campania costantemente, come nel resto dItalia. Ognuno paghi per gli errori commessi». Di analogo avviso Silvia Ferretto Clementi, consigliere regionale (gruppo Misto): «Inutile chiedere azioni di solidarietà da parte della Regione per lo smaltimento dei rifiuti campani se i responsabili di un simile scempio continuano a governare, restando incollati alle proprie poltrone e proseguendo nellazione devastatrice del territorio, della legalità e delligiene pubblica. Si dimettano Bassolino, la Iervolino e Pecoraro Scanio. Già nel 2001 la Lombardia ha accolto lSos della regione Campania, smaltendo circa 50.000 tonnellate di suoi rifiuti. Ora basta: così si rischia di farla diventare una beffa ciclica». Un appuntamento che si ripropone ogni tot anni senza che sul posto si faccia nulla o quasi. Ma la Ferretto Clementi sottolinea anche unaltra questione: «Non ci sono nemmeno garanzie sul fatto che tra le tonnellate che potrebbero spedire non arrivino anche rifiuti pericolosi, ospedalieri, che metterebbero a rischio anche la nostra salute. Chi ci assicura che non sarà così ?». Infatti, in merito non butta acqua sul fuoco un esperto del settore, il geologo Piero Valentino Mazza. Spiega: «Il rischio che, tra le tante tonnellate che potranno arrivare, vi siano rifiuti pericolosi o tossico nocivi non si può escludere. Bisognerebbe procedere con una classificazione di quanto arriva ma il problema rimane quello del prelievo di un campione rappresentativo. Si possono fare analisi sulleluato nel terreno ma solo là sul posto, dove vengono prelevati, non qui quando arrivano. Cè, poi, come prima arma, la possibilità di unanalisi visiva. Ma davanti a tonnellate di rifiuti questo diventa praticamente impossibile a meno di non assumere squadre di uomini dedite solo a questo. E risulterebbe che gli impianti che essiccano, come quello che viene indicato per la raccolta nel Lodigiano, non siano dotati di spie che potrebbero indicare se il prodotto che si sta trattando appartenga alle pericolose tipologie dei rifiuti pericolosi o tossico-nocivi».
Smaltire il secco in questo impianto ha il costo di circa 113 euro a tonnellata.
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