Firenze Via chi non crede più al progetto-Fiorentina. È duro Andrea Della Valle alla vigilia della trasferta con il Milan, gara che definisce «sfida fra club delusi anche se loro andranno in Champions e noi no». «Per prima cosa sono qui perché, dopo aver parlato con la squadra, i giocatori mi hanno chiesto di rinnovare le scuse ai tifosi per le ultime gare vergognose e indegne con Atalanta e Chievo - dice il proprietario viola - Forse qualcuno si sentiva già in vacanza e ha mollato in campo. Ciò non deve più accadere almeno finché ci sarà questa proprietà. Così come non voglio più vedere una curva che si svuota prima del 90, una protesta comprensibile, civile ma triste che avrei volentieri evitato».
Così come luscita di Gilardino che due giorni fa ha detto di voler parlare coi Della Valle a fine campionato per conoscere il futuro della Fiorentina: «Unuscita sbagliata che mi ha irritato molto, non me laspettavo da un giocatore che due anni fa abbiamo preso in una situazione difficile, che nessuno voleva e oggi è tornato grande grazie a Corvino e Prandelli. Non capisco perché Alberto abbia detto quelle cose e per giunta ai media prima che a noi, voglio capire bene cosa è accaduto, presto ci parlerò. Fra laltro - incalza Andrea Della Valle - non accetto che si parli di poca chiarezza. Il nostro progetto è chiaro da tempo e si basa sullequilibrio finanziario e la volontà di una squadra sempre competitiva come dimostrano questi anni. Se poi qualcuno a questo progetto non crede più venga a dircelo e a giugno se ne potrà andare. Qui non cè da ricostruire un bel nulla, cè già un bel palazzo con 200 dipendenti, una base solida formata da gente che ha dimostrato di sapere di calcio. Bisogna solo ricompattarci tutti e ritrovare quella mentalità vincente che negli ultimi tempi si è un po persa».
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