«Stroncato dalla pillola dell’amore»

La denuncia della moglie: utilizzava il farmaco negli incontri con l’amante

«Stroncato dalla pillola dell’amore»

Eleonora Barbieri

Una giovane amante esigente, un marito infedele che, per rispondere alle sue aspettative, ricorre a qualche aiuto dalla medicina; ma la pillola lo tradisce, il suo cuore non regge e lui muore.
Una commedia amara destinata alle aule del tribunale, anticipo di una battaglia legale, perché ad accusare la pillola è stata la moglie dell’uomo, che ha presentato un esposto alla magistratura di Arezzo: secondo la donna, il suo compagno, morto il 21 dicembre scorso, sarebbe deceduto proprio a causa del farmaco, assunto per migliorare le prestazioni sessuali. Lui, 57 anni, originario di Città di Castello, in provincia di Perugia, ma da anni residente ad Arezzo, non era un maritino perfetto, ma alla signora non è andata proprio giù di averlo perso a causa della pillola. E così ha deciso di farsi assistere da un avvocato, Marco Bufalini, per presentare la sua denuncia: non contro il tradimento, quello è impossibile da riparare, ma contro il prodotto miracoloso che, a suo dire, l’avrebbe ucciso.
Negli ultimi tempi, l’uomo era ormai gravemente malato e soffriva di disturbi cardiocircolatori che, secondo la signora, sarebbero stati provocati proprio dal medicinale: è quello che dovranno appurare i giudici, chiamati a decidere se il marito infedele è morto per cause naturali oppure se le sue condizioni di salute siano peggiorate dopo l’assunzione del farmaco. Il ricorso alla pillola, d’altronde, non era casuale, ma per l’uomo era ormai diventata una necessità, per non deludere la sua amichetta. Una volta appesantito dalla sofferenza, però, è stato proprio lui a confessare alla moglie la verità: la storia parallela, le richieste sessuali dell’amante e la conseguente decisione di sfruttare i progressi della farmacologia, per supplire alle esigenze del caso.
La moglie paziente, di fronte a tali confessioni, non ha esitato a cercare conferma alle parole del marito: e nascosta nell’automobile ha trovato proprio una confezione di pillole, ormai completamente vuota.

Segno inequivocabile dell’utilizzo e della sincerità (un po’ tardiva) dell’uomo. E così la donna ha deciso di credere al compagno fino in fondo e di denunciare gli effetti della pillola. In questo caso non troppo magica.

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