Quando sono entrati in casa, i pompieri lhanno trovato riverso a terra, tra il letto e la finestra. Era già morto, carbonizzato nellincendio scoppiato nellappartamento in via della Marranella 88, in zona Acqua Bullicante. Mirko Angelo T., studente universitario 32enne originario di Enna, ha provato a sottrarsi alle fiamme che erano divampate nella sua stanza. Purtroppo non è riuscito a salvarsi. I pompieri hanno invece tratto in salvo una coinquilina di 28 anni, rimasta intossicata. Una studentessa di Sora che abitava con loro al momento dellincendio non era in casa.
Lincendio è scoppiato alle 5,20 di ieri mattina, probabilmente causato da un mozzicone di sigaretta rimasto acceso o da un corto circuito. Ad avvalorare questa seconda ipotesi, limpianto elettrico dellappartamento molto vecchio. Svegliatosi di soprassalto, lo studente si è avvicinato alla finestra ma - secondo una prima ricostruzione - intossicato dal fumo, ha perso i sensi ed è stato avvolto dalle fiamme. Le urla hanno svegliato i vicini che hanno chiamato il 113 e i vigili del fuoco. Quando i pompieri sono arrivati hanno fatto sgomberare tutti gli inquilini che abitavano nel palazzo di quattro piani; entrati nellappartamento al secondo piano, dove è esploso lincendio, hanno prima tratto in salvo la ragazza 28enne e poi trovato il cadavere di Mirko. La stanza piena di materiale infiammabile (scrivania, libri, cd, dvd, impianto hi-fi) era praticamente distrutta dalle fiamme. Lappartamento di circa 60 metri quadri è stato dichiarato inagibile, mentre gli altri inquilini sono stati fatti rientrare nelle abitazioni.
«Abitiamo nel palazzo di fronte - raccontano due ragazze accorse sotto lo stabile - siamo state svegliate dalle urla e abbiamo visto molta gente in strada, ma non ci aspettavamo una tragedia simile. Lo conoscevamo bene. Era un ragazzo allegro e gentile, studiava sociologia alla Sapienza». Un altro ragazzo, con lo sguardo perso nel vuoto, non riesce a darsi pace: «Come è potuto succedere? Qualcuno dice per una sigaretta. Lui fumava, ma non in maniera esagerata».
Disperato anche Michele, un cittadino romeno operaio edile, vicino di casa di Mirko: «Non posso credere che sia morto. Mi dispiace, mi dispiace davvero tanto. Lo incontravo tutti i giorni, era un bravo ragazzo che rispettava gli altri. Sono stato svegliato da polizia e vigili del fuoco continua Michele - che mi dicevano di scendere in strada immediatamente perché cera rischio di unesplosione. Ho preso al volo i pantaloni da una sedia e sono sceso in strada. Giù ho incontrato la sua coinquilina che mi ha detto che Mirko era rimasto nellappartamento. Sono sette anni che abito in questo palazzo - ha concluso - e con i miei vicini eravamo abituati a tenere persino le porte aperte».
Samuele Piccolo, delegato del sindaco Alemanno per lo Sviluppo delle periferie ha commentato la sciagura con una nota: «È una tragedia enorme che colpisce la città intera quella avvenuta questa mattina al Prenestino.
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