Roma - «Gli scontri di martedì sono stati la prova generale per la guerriglia del 22». Così, secondo l’antiterrorismo, i siti web antagonisti avrebbero sintetizzato i «propositi» per la manifestazione degli studenti contro la riforma Gelmini, il cui voto è previsto mercoledì in Senato.
Per le forze dell’ordine, insomma, è in atto una mobilitazione generale che va ben al di là anche numericamente della protesta spontanea degli studenti. L’Uds (unione degli studenti) annuncia un «assedio » ai «palazzi del potere», mentre il network antagonista avrebbe già diramato le linee guida per il 22: nell’analisi degli organi investigativi di polizia e carabinieri trapela un’evidente preoccupazione. Ma sui siti web antagonisti fa discutere un «controcomunicato» sull’aggressione al 15enne ferito da un colpo di casco martedì. È un documento anonimo che racconta come il giovane, colpito mentre lanciava ortaggi contro una camionetta dei carabinieri, sarebbe vittima non di un «cane sciolto» ma di una precisa strategia, quella di «riempire di botte chiunque non avesse rispettato le decisioni», strategia presa nel corso di una «riunione tecnica» che si sarebbe svolta all’università romana della Sapienza la sera del 13. Documento inquietante, che non fa i nomi degli «studenti in mobilitazione » che avrebbero dettato la linea «dura», ma in molti tra i commentatori paventano il timore che sia in atto una «guerra» interna tra le anime della protesta per conquistare anche con la violenza il vertice del movimento. Che sfilerà senza gli studenti di destra del Blocco studentesco, come spiega il presidente di Bs (blocco studentesco) Francesco Polacchi. «Hanno già cercato di metterci in mezzo per gli scontri di martedì, quando noi non c’eravamo. E non ci saremo nemmeno il 22:l’obbiettivo reale di questa manifestazione non è protestare contro la riforma Gelmini, ma dare una spallata al governo. Noi siamo contrari alle privatizzazioni e ai tagli, ma sulla riforma Gelmini abbiamo una posizione super partes , apprezzandone per esempio il tentativo di arginare i baronati. Protesteremo, ma a modo nostro».
Tornando alle informative in mano alle forze dell’ordine, mercoledì prossimo gli antagonisti potrebbero ingrossare le file reclutando - non sarebbe la prima volta- ultras da tutta Italia, uniti dall’odio contro la polizia. Il rischio, parallelo, è che vengano a contatto tra loro gruppi di tifosi rivali, dando luogo a scontri imprevedibili nel cuore del corteo di protesta. Sarebbero poi stati registrati contatti con movimenti antagonisti d’oltreconfine, e dunque si aspetta che in corteo siano presenti anche un buon numero di stranieri, evidentemente «sensibili» alla riforma del ministro Gelmini. Tra gli altri diktat diramati via web,le forze dell’ordine avrebbero individuato l’invito a presentarsi con una sorta di divisa. L’informativa accenna per esempio a un giubbotto con cappuccio double-face , nero da un lato e a colori vivaci dall’altro, che verrebbe indicato come il «capo d’abbigliamento indispensabile » per partecipare a eventuali scontri per poi mimetizzarsi facilmente tra la folla e dileguarsi, in barba a fotografie e video. Anche in questo senso gli scontri di martedì hanno fatto scuola. In molte immagini i protagonisti degli scontri erano riconoscibili da dettagli come guanti o scarpe. E così ecco il suggerimento a non indossare calzature di marca o di colori troppo sgargianti.
La parola d’ordine è uniformità: vestirsi uguali per non «spiccare». Ma se il dress code della protesta è influenzato dall’effetto-video, il Grande Fratello è anche un alleato dei manifestanti. Radio-movimento fa appello a quanti arriveranno in corteo perché portino con loro telefonini in grado di fare riprese e piccole videocamere. L’intento è la copertura globale della manifestazione, per testimoniare qualsiasi scontro con la polizia, non solo in chiave «difensiva », ma anche puntando sull’effetto dissuasione delle videocamere.
Di certo, obiettivo della parte più calda dei manifestanti sarà arrivare o almeno avvicinarsi a Montecitorio, nel cuore della zona rossa.
E un altro elemento messo in rilievo nell’informativa riguarda il timore che, oggi e domani, vengano sistemati «materiali» nei pressi del perimetro della zona rossa o al suo interno, in modo da arrivare alla spicciolata e poi «attrezzarsi» in loco per tentare di forzare i cordoni delle forze dell’ordine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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