Panini e spettacoli per intrattenere i bambini, lunghi dibattiti per indottrinare i genitori, ventiquattr'ore di faccia a faccia fra insegnanti e dirigenti per organizzare nel dettaglio ogni attimo della protesta. Scrivi «Notte bianca» della scuola contro la riforma Gelmini e leggi sciopero.
Quello che oggi, nell'intenzione dei sindacati di base Cobas, dovrebbe tenere lontani dai banchi milioni di studenti in tutta Italia. Slogan e organizzazione del corteo sono stati discussi e definiti proprio nel corso della lunga serata di mobilitazione, che a Milano ha coinvolto una ventina di istituti fra elementari e medie. Nel capoluogo la marcia prende il via alle 9: partenza da piazza Missori per approdare davanti all'ufficio scolastico regionale di via Ripamonti. Gli studenti si trovano invece alle 9,30 in largo Cairoli per il corteo di protesta. Con una sola intenzione: spingere il governo a rivedere il decreto firmato dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, soprattutto nelle parti relative ai tagli e alla reintroduzione del maestro unico. A dispetto delle rassicurazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che proprio ieri ha spiegato come il ritorno all'insegnante prevalente permetterà di incrementare del 60 per cento il tempo pieno negli istituti pubblici.
«Su questo decreto c'è ancora molta confusione, soprattutto fra i genitori - ammetteva durante la Notte bianca un'insegnante delle elementari di via delle Foppette -. Questo incontro per noi maestri è anche un'occasione per discutere dello sciopero di venerdì. I sindacati ci hanno invitati ad aderire in massa, e noi lo faremo». Così, fra un trancio di torta e un fotogramma di Shrek, maestri e presidi sono ritornati sui temi caldi della protesta. Dagli otto miliardi di euro in tre anni che il governo intende risparmiare (ma anche reinvestire in gran parte nella scuola), al ritorno del maestro unico (che però nelle intenzioni del ministro dovrebbe essere sempre affiancato dall'insegnante di inglese).
«La Notte Bianca - spiega Paolo Rossetti, genitore di un bimbo delle elementari - è stata organizzata spontaneamente dalle famiglie per capire meglio alcuni punti della riforma ancora oscuri. Abbiamo deciso di rimanere uniti per non cadere nella trappola della disinformazione. Con questo sciopero sono d'accordo solo in parte. Prima di fermare la scuola sarebbe meglio conoscere nel dettaglio tutti gli elementi che ci sono dietro questo decreto». Ma il tam tam della protesta è ormai inarrestabile. E lo sciopero dei Cobas - che anticipa quello organizzato dai sindacati confederali per il 30 ottobre - sembra destinato a raccogliere migliaia di adesioni.
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