Studenti in gara per «riciclare» gli imballaggi di acciaio

Lezioni di «riciclo» e un gioco per insegnare a oltre 4 mila studenti di 200 scuole elementari e medie delle province di Genova e La Spezia l’importanza del recupero degli imballaggi in acciaio. È l’iniziativa «Acciaio Amico» presentata ieri a Genova dal direttore generale del Consorzio nazionale Acciaio Federico Fusari e dall’assessore regionale all’ambiente Renata Briano. Alla presentazione della campagna, promossa dal Consorzio nazionale acciaio, hanno preso parte tra gli altri gli assessori all’ambiente dei Comuni di Genova e Spezia, Carlo Senesi e Laura Ruocco e l’assessore provinciale all’ambiente Alberto Corradi. Dopo una serie di lezioni sulla storia e la produzione degli imballaggi in acciaio e sull’ organizzazione deputata al loro recupero attraverso la raccolta differenziata è in programma una gara tra classi. Gli alunni delle elementari realizzeranno manufatti artistici e quelli delle medie campagne pubblicitarie per sensibilizzare le famiglie sull’utilità della raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio. Nelle nostre case infatti possiamo trovare numerosi esempi d’imballaggi di acciaio: barattoli (che contengono pelati, conserve vegetali, frutta sciroppata); scatolette (destinate, per esempio, a carne e tonno); coperchi per i vasi di vetro delle conserve; tappi corona (per bibite, birra o acqua minerale in bottiglia di vetro); bombolette aerosol (per vernici spray). Fustini, secchielli e latte sono le tipologie di imballaggi di acciaio diffuse invece in ambito industriale, artigianale e commerciale, impiegati in prevalenza per confezionare vernici, smalti e oli. Di qui l’importanza di conoscerne la possibilità di riciclo per non disperderli nell’ambiente.
Al termine dell’iniziativa, nell’aprile del 2012, i lavori verranno esposti a Genova nel museo di Palazzo Verde e giudicati da una giuria tecnico artistica che li premierà a maggio.

Verrà inoltre realizzata una gara di «riciclo solidale» in favore delle scuole genovesi e spezzine colpite dalle recenti alluvioni. «Questo è un modo per parlare ai giovani e - ha detto Briano - arrivare anche agli adulti».