Gli studenti scoprono il diritto di viaggiare e occupano le stazioni Centrale e Garibaldi

Si preannuncia un’altra settimana calda per le scuole e le università milanesi. Continuano le occupazioni e le autogestioni nei licei per dire no alla riforma Gelmini. E i collettivi studenteschi si mobiliteranno in preparazione della manifestazione nazionale programmata per venerdì prossimo a Roma. Partiranno in massa giovedì pomeriggio alla volta della stazione Termini.
E martedì si riuniranno in assemblea nel piazzale della stazione Centrale «per affermare - dicono - il diritto a manifestare, il diritto alla mobilità». Che tradotto significa: «Vogliamo treni speciali e biglietti con lo sconto per andare a Roma». Già venerdì scorso, durante l’ennesimo corteo, avevano esternato le loro intenzioni: «Viaggiare è un nostro diritto - aveva urlato un liceale da dietro il megafono -. Non pagheremo il biglietto più di 15 euro a testa». Ovviamente il «diritto di viaggiare» è una scoperta degli ultimi giorni. Non la pensavano così infatti i collettivi studenteschi, e gli infiltrati vari dei centri sociali, quando hanno cercato di occupare i binari della stazione di Cadorna. O quando hanno interrotto la circolazione dei treni alla stazione di Lambrate, facendo perdere tempo e lavoro a tanti pendolari.
Mercoledì la facoltà di Scienze dell’educazione Milano-Bicocca terrà in stazione Garibaldi varie lezioni: «Ci sarà un nuovo binario - spiegano gli studenti -, il binario della formazione». Si parlerà di classi-ponte e di lotta al razzismo.

Le lezioni saranno aperte a tutti «in uno dei luoghi più attraversati della città, per rivendicare il diritto a un’università che non sia il supermercato dei crediti ma l’università costruita dal basso, studenti docenti, dottorandi e ricercatori, insieme».

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