Lha trascinata in cantina a forza e lì ha abusato di lei. La vittima, 15 anni, appena rientrata a casa sè confidata con la mamma che ha chiamato la polizia. Una visita alla Mangiagalli ha confermato la violenza e gli agenti sono andati a prendere il violentatore, solo un anno più vecchio, e lha portato al Beccaria.
Finisce così una brutta storia che ha avuto come protagonisti due adolescenti sudamericani: peruviana lei, ecuadoregno lui. Entrambi fanno parte di un gruppo di amici che sabato pomeriggio hanno partecipato a una festina in un appartamento in zona Loreto. Un appuntamento tra adolescenti di buona famiglia: genitori con permesso di soggiorno, unoccupazione regolare e ben inseriti nel tessuto sociale. Tutti gli adolescenti si conoscevano ed erano conosciuti da mamma e papà. Sembra che lo stupratore abbia portato la vittima con il suo scooter.
Verso le 15 inizia la festicciola, molto tradizionale, niente alcol o droga. Solo che lecuadoregno inizia a corteggiare con insistenza la graziosa peruviana. Il pressing si fa sempre più insistente fino a quando in qualche modo riesce a trascinarla fuori dallappartamento e condurla in cantina dove laggredisce.
Ladolescente rientra sconvolta a casa, un turbamento che non sfugge alla madre che la interroga con delicatezza fino a farsi confessare tutto. E la donna non perde tempo a chiamare il 113. Gli agenti della squadra mobile portano la ragazza alla clinica Mangiagalli dove i medici accertano che la ragazza è stata violentata e in precedenza non aveva mai avuto rapporti.
Iniziano le indagini per accertare la veridicità del racconto della quindicenne e individuare tutti i partecipanti alla festa per «inchiodare» il violentatore. Uninchiesta che si risolve nel giro di poco tempo. Molti dei partecipanti allincontro ricordano latteggiamento dellecuadoregno e la sua corte serrata alla piccola peruviana. Compresa la loro assenza dallappartamento.
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