Stupra connazionale: fermato un filippino

Ventiquattrenne filippina violentata da un connazionale in un appartamento a La Storta. Secondo quanto si apprende l’uomo, 33 anni, sposato e padre di una bimba piccola, era stato, con la moglie, testimone di nozze dei genitori della vittima e viveva con loro da tanto tempo mentre la moglie vive in un altro appartamento dove lavora come badante. Giovedì mattina l’uomo è tornato a casa con un collega di lavoro mentre la 24enne si preparava per uscire di casa. La ragazza, che lo conosceva molto bene, non si è per nulla insospettita neanche quando il 33enne le ha chiesto di farle vedere una cosa sul computer. Quando la ragazza si è seduta alla scrivania lui è andato in cucina, ha afferrato un coltello da cucina e dello scotch da imballaggio. È tornato in camera della ragazza minacciandola e con il coltello ha minacciato anche il collega chiedendo di aiutarlo a legare la ragazza. L’ha quindi costretta ad assumere shaboo e l’ha violentata. Dopo lo stupro l’ha slegata ed è fuggito. Immediate sono scattate le ricerche da parte degli agenti della polizia di Stato e della squadra mobile della IV sezione diretta da Silvia Franzè. L’uomo, secondo quanto spiegano gli inquirenti, contava sul fatto che la ragazza non lo denunciasse. «La comunità filippina - spiegano - è molto cattolica e pudica. Lui sperava che la ragazza non dicesse nulla».

Giovedì sera, invece, è stato bloccato a una fermata degli autobus della periferia romana ed è stato fermato per sequestro di persona, violenza sessuale e minacce. Disperata la moglie dell’aggressore, incredula davanti alla violenza commessa dal coniuge.

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