Stupri a Lanciano, arrestato un terzo giovane

L’operaio è parente del minorenne fermato dieci giorni fa per la violenza su una 15enne

Teodora Poeta

da Lanciano (Chieti)

A Lanciano è scattato il terzo arresto per lo stupro di gruppo su una 15enne, il secondo caso denunciato in città dopo quello su una 14enne. Questa volta si tratta di un maggiorenne, un operaio di 20 anni, sul cui nome c’è il massimo riserbo perché parente del 16enne arrestato, insieme ad un altro maggiorenne, circa dieci giorni fa con lo stesso capo d’accusa, ossia violenza sessuale di gruppo, minacce e lesioni. L’operaio, che lavora in una fabbrica della Val di Sangro, era già stato sentito dai carabinieri dopo i primi due arresti. In questi giorni, però, gli inquirenti hanno raccolto altri elementi, che sono serviti per far scattare le manette. Il provvedimento di custodia in carcere è stato chiesto dal sostituto procuratore di Lanciano, Rosaria Vecchi, e firmato dal gip Francesco Marino. Il sospetto sull’operaio, quindi, c’era sin dall’inizio, tant’è che risultava indagato a piede libero. La vicenda risale alla notte tra il 30 novembre ed il primo dicembre, quando una 15enne di Lanciano, uscita dalla discoteca dove si stava svolgendo l’annuale festa scolastica, si era allontanata con il primo maggiorenne arrestato, un ragazzo di 19 anni.
All’interno di un tunnel poco distante, però, ad attenderla c’erano gli altri, che l’avrebbero poi stuprata, ferendola anche con morsi sul corpo e lesioni agli organi genitali. L’altra sera, i carabinieri hanno prelevato dalla sua abitazione e trasferito nel supercarcere frentano, in attesa dell’interrogatorio del gip, il 20enne, appartenente ad una famiglia di origini campane, ma da un paio d’anni residente a Lanciano. Anche il terzo componente del branco segue la stessa linea difensiva degli altri due, secondo la quale la 15enne non avrebbe subìto alcuna costrizione, ma si sarebbe aggregata al gruppo spontaneamente.
«Non ho fatto nulla, non so cosa sia successo nel tunnel», ha già detto al gip Marino l’altro maggiorenne arrestato. Il ragazzo ha ammesso di essere uscito dalla discoteca con la ragazza, la quale, però, poi sarebbe stata violentata da due suoi amici, mentre lui avrebbe solo assistito allo stupro. Il cerchio, insomma, si chiude.

E mentre polizia e carabinieri continuano ad indagare rispettivamente sui casi di stupro su una 14enne ed una 15enne, entrambe di Lanciano, alla ricerca di altri eventuali episodi di violenza, tra i giovani frentani inizia a svanire l’omertà che li ha contraddistinti nella prima fase dell’inchiesta, scattata dopo le denunce dei genitori delle due minorenni. Per adesso, però, resta una sola certezza: a terrorizzare i giovani di Lanciano era una banda appartenente alla stessa famiglia o, comunque, allo stesso ambiente sociale.

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