Gaetano Ravanà
da San Biagio Platani (Agrigento)
Forse un eccesso di zelo, forse solo un caso. Eppure la magistratura agrigentina ieri mattina si è improvvisamente «ricordata» di Gianluca Bongiovanni, 27 anni, agricoltore di San Biagio Platani, responsabile con Mario Alessi - il carnefice del piccolo Tommaso - dello stupro dell'estate del 2000 ai danni di una giovane del luogo. L'arresto avviene a due giorni dalla visita degli ispettori, che il ministro Castelli ha deciso di inviare al Tribunale di Agrigento per fare piena luce sulla vicenda di Mario Alessi, in libertà malgrado una condanna a sei anni, seppur in attesa della Cassazione (sul caso si pronuncerà il 23 giugno prossimo).
Bongiovanni con la morte di Tommaso, non c'entrerebbe nulla, però anche lui era stato condannato a sei anni per la violenza contro la ragazza, stuprata alla presenza del suo fidanzato. L'agricoltore però non si era mai fatto un solo giorno di carcere nonostante la condanna fosse già definitiva da due anni. Così, quando ieri mattina i carabinieri alle prime luci dell'alba hanno bussato alla sua porta l'uomo non è rimasto sorpreso. Il suo avvocato ha invece espresso qualche perplessità: «Quest'uomo non è scappato, non ha cercato di evitare di scontare la pena inflittagli, ma nessuno è andato ad arrestarlo. Il magistrato ha emesso l'ordine soltanto due giorni prima dell'arrivo degli ispettori che il Guardasigilli ha deciso di inviare al Tribunale di Agrigento». Bongiovanni, nel frattempo si è sposato e ha anche una bambina di sette mesi: il giovane appartiene a una famiglia indigente, aiuta il padre nei lavori di campagna o ad accudire una piccola mandria di pecore in contrada Isola del merlo. Una famiglia, la sua, segnata da una disgrazia, quando nel 1991 il fratello Claudio, di quattro anni più piccolo di lui, morì annegato nel lago della diga Leone dovera andato a pescare con alcuni amici.
Bongiovanni è stato trasferito al carcere di contrada Petrusa, incappucciato, come se si fosse trattato di un killer che aveva ucciso, tutto il contrario di Mario Alessi, che non si è coperto al momento dell'arresto per l'uccisione del piccolo Tommaso. Quando i carabinieri di San Biagio Platani, si misero sulle tracce di Mario Alessi, qualche giorno dopo lo stupro, l'uomo si difese accusando Bongiovanni e una terza persona (che la moglie ha lasciato subito dopo). Alessi, aveva detto agli inquirenti, che il suo cellulare lo aveva lasciato ai due amici. Tesi successivamente poi smentita.
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