«Su Auto-Abertis l’Italia rispetterà le regole Ue»

Continua il confronto diplomatico tra Roma e Bruxelles. Intanto Di Pietro prepara la rivoluzione delle concessioni

da Cernobbio (Como)

Prosegue il confronto diplomatico tra Roma e Bruxelles sulla fusione Autostrade-Abertis. Il verdetto dell’Ue è atteso entro l’8 settebre ma a prendere la parola è stato ieri il presidente del Consiglio Romano Prodi. «Mai noi andremo fuori da quelle che sono le regole europee e la trasparenza necessaria da seguire», ha specificato il premier nel discorso di chiusura del Workshop Ambrosetti. Come è noto l’Ue ha chiesto chiarimenti a Roma dopo che quest’ultima ha deciso di bloccare la maxi integrazione tra Autostrade e Abertis annunciata in aprile dalla famiglia Benetton.
L’intento dichiarato era far nascere un gruppo dalle aspirazioni continentali, ma lo stesso assetto organizzativo e gli equilibri azionari che avrebbe assunto il nuovo gruppo hanno sollevato molte perplessità in Italia nel timore di veder passare in mani straniere un asset strategico come quello delle autostrade.
Sulla decisione di bloccare la fusiome Prodi ha insistito anche dal palco di Villa d’Este ricordando come fosse «un dovere giuridico del governo» fare presente quali sono le regole della concessione. «Non si poteva aprire nessun discorso, se non veniva chiarito che il concessionario ha obblighi precisi e il governo li deve far rispettare», ha spiegato Prodi. «E ora inizia la seconda fase». Lo stesso commissario Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, pochi giorni fa aveva ritenuto prematuro sbilanciarsi.
Nel frattempo entra nel vivo la «rivoluzione» delle concessioni autostradali annunciata a luglio dal ministro Antonio Di Pietro. Il responsabile delle Infrastrutture ha infatti già avviato i colloqui con i vertici di alcune delle 23 concessionarie coinvolte e nei prossimi giorni sono previsti nuovi round, al ritmo di due-tre incontri la settimana.

È al lavoro, inoltre, la task force di esperti del ministero delle Infrastrutture, dell’Economia, dell’Anas, dell’Aiscat e delle Associazioni dei consumatori, chiamata a seguire l’opera di revisione che si propone di riscrivere l’intera materia delle concessioni. Secondo Di Pietro tutto il capitolo relativo al «contratto» tra lo Stato e le concessionarie deve essere rivisto.

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