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"Su Luciano solo un cumulo di cattiverie"

"Su Luciano solo un cumulo di cattiverie"

Ecco i passaggi salienti dell’intervista rilasciata da Nicoletta Mantovano al conduttore di «Che tempo che fa» Fabio Fazio.

NICOLETTA: Mi scuso con tutti perché venire in tv a parlare dei fatti personali è una cosa molto sgradevole. Però questa volta sono stata «obbligata». Lo devo a due persone a me molto care. Le due persone più importanti della mia vita che sono Luciano e Alice, Alice è la nostra bambina. Sì, perché finché hanno insultato me poteva pure passare, pazienza, sono qua, mi posso difendere, ma Luciano non può più farlo e Alice invece è una bimba di 4 anni e mezzo.
FAZIO: In che modo è stato offeso Luciano.
NICOLETTA: Beh, in tanti modi. Hanno detto che è una persona incapace di intendere e di volere, una persona soggiogabile.
FAZIO: Tu dici che finché si è trattato di te hai sopportato. Ma Luciano non può più difendersi. Ti ha molto colpita il fatto che si sia parlato, scusa se lo dico cosi brutalmente, di debiti.
NICOLETTA: Luciano era una persona che si preoccupava di tutti, in tutti i sensi. Si preoccupava dal punto di vista affettivo, ma anche materiale. Tra l'altro vorrei precisare che tra me e le figlie non c'è nessun tipo di disaccordo, anzi, loro sono le sorelle di Alice, e la volontà di Luciano è sempre stata quella che andassimo tutti d'accordo, e noi vogliamo rispettarla. E poi come dicevo c’è il discorso di Alice.
FAZIO: Alice che ha 4 anni
NICOLETTA: 4 anni e mezzo e lei purtroppo non potrà più godere del papà e ne avrà un ricordo minimo.
FAZIO: E poi un ricordo mediato dagli altri.
NICOLETTA: A un certo punto mi immagino vorrà ricostruire un po’ chi era suo padre, troverà tanto materiale, ma purtroppo di questo periodo anche tante cose brutte.
FAZIO: Se dovesse leggere quello che di suo padre si sta dicendo in questi giorni si farebbe un’opinione di lui.
NICOLETTA: Ma anche di sua madre. Mi dipingono come una persona che ha plagiato il padre, non credo che sia una cosa bella per una figlia da leggere. Sono cose totalmente infondate per cui ho deciso di venire qui forse anche per lasciare una testimonianza, sai io faccio registrare queste cose a casa, così quando sarà più grande...
FAZIO: Vuoi che Alice insomma veda che tu hai risposto, che hai difeso suo padre.
NICOLETTA: Esatto.
FAZIO: Questo chiacchiericcio, questo gossip, questo epilogo, era una cosa che tu ti aspettavi? Luciano ti aveva preparato in qualche modo a che ciò potesse accadere o ti è giunto inaspettato?
NICOLETTA: Luciano non se lo sarebbe mai aspettato. Credo che ne soffrirebbe moltissimo.
FAZIO: Yoko Ono t’ha scritto?
NICOLETTA: Sì sì, Yoko Ono mi ha voluto esprimere la sua solidarietà, è stata molto carina. Credo che lei capisca appieno quello che sto passando.
FAZIO: Scusa Nicoletta, premesso l’evidente imbarazzo nel quale mi trovo ad entrare nella vita privata, ma una gran parte del parlare ha a che fare con il testamento.
NICOLETTA: Come ti dicevo prima tra di noi c’è un accordo totale, tutti vogliamo rispettare la volontà di Luciano e andar d’accordo. Si è parlato tanto di questo trust americano, ma credo che Luciano avesse voluto così indicare che la casa di New York era destinata a me non come valore, ma solo come casa. Nel senso che è stata la nostra casa di sempre, la nostra casa dove abbiamo vissuto i nostri momenti più belli.
FAZIO: Come se non bastasse in tutto questo è uscita anche una notizia ancora più privata se possibile che riguarda te. È una notizia che sapevano gli amici e le persone che ti sono vicine, la notizia della tua malattia, che tu non hai smentito, anzi hai deciso in qualche modo di accettare, di parlarne. Come mai si è arrivato a tanto?
NICOLETTA: Perché innanzitutto essere malati di sclerosi multipla o di qualsiasi altra malattia non è una cosa di cui ci si debba vergognare. Io ho scoperto di essere malata all'inizio della nostra storia, quindi 13 anni e mezzo fa. E gli ho detto: torno indietro, in Italia, eravamo sempre in viaggio, mi farò curare, non voglio essere un peso per te. Lui mi disse: ieri sera ti amavo, oggi ti adoro.
FAZIO: C'è tra l'altro una canzone, lo dico perché può essere di conforto per le altre persone colpite da una malattia grave, che si intitola «ti adoro» dedicata a Nicoletta, dice...
NICOLETTA: la prima frase dice: «A me piace tutto di te». La tua malattia fa parte di te, è come una parte del tuo carattere...
FAZIO: Tu e Luciano avete avuto una vita piena di cose belle ma anche di cose difficili e dolorose. Come ci si sente ora... Dovrai affrontare le cose da sola.
NICOLETTA: Luciano per me era tutto, era come se fossimo non dico una persona sola, ma io ho trovato tanto di lui dentro di me. Significa non avere più un supporto morale di questo tipo, non avere più un compagno con cui crescere una figlia, ma ancora di più non avere un amante, un padre, un amico, uno psicologo. Luciano ha avuto una vita bellissima. Ha avuto una prima moglie, con tre figlie che ha adorato, ha avuto tanto amore nella prima vita e tanto amore nella seconda.
FAZIO: Alice canta meglio di Luciano ?
NICOLETTA: Lo dice lei: «Io canto molto meglio». Poi l’ha sentito cantare e ha detto: «Cantiamo uguale».
FAZIO: Chi erano gli amici di Luciano?
NICOLETTA: Lui amava tantissimo la gente...
FAZIO: Ma gli amici veri?
NICOLETTA: Gli amici veri veri erano gli amici d'infanzia, il team della briscola..

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