Su Seat Leon Cupra 240 cavalli a briglia sciolta

da Madrid

Questa volta, per Seat, il lancio di un modello coincide con un’intelligente strategia di marketing. L'inserimento nella gamma Leon della supersportiva Cupra si rivela più che altro come una riuscita operazione d’immagine, dal momento che in Italia la 2.0 TFSI da 240 cv contribuirà solo in modesta misura ai crescenti risultati di Seat. Da lungo tempo impegnata nelle competizioni, dai rally alla velocità, la marca spagnola si è segnalata nel 2006 con la Leon 2.0 WTTC, equipaggiata del 4 cilindri aspirato da 260 cv, ai più alti livelli agonistici con il secondo posto nel mondiale turismo e i titoli vinti nel campionato britannico e nel superturismo italiano. Ne è derivata la versione stradale denominata Cupra (Cup più Racing), una trazione anteriore nella quale è stata capitalizzata tutta quell’esperienza acquisita dalle corse in circuito, che ha consentito al centro tecnico di Seat di sviluppare un’esasperata quanto affidabile unità motrice, ricorrendo all’iniezione diretta e alla sovralimentazione. Con i 240 cv erogati dal 2.0 TFSI, questa Leon (26mila euro) è la vettura di serie più potente nella storia di Seat, dopo che dal 2000 si sono succedute, nel tempo, le motorizzazioni da 204, 215 e 225 cv. I 120 cv/litro, ottenuti dagli ingegneri della casa di Barcellona, qualificano il 4 cilindri 16v della Cupra 2.0 TFSI ai vertici delle più elevate potenze specifiche tra i propulsori turbo a benzina.
Basata sulla stessa piattaforma A5, che nel gruppo Vw è impiegata anche per la Golf e per l’Audi A3, la Cupra si presenta come una coupé compatta a 5 porte, dal design particolarmente aggressivo. Per la diversa destinazione d’uso, caratterizzata da prestazioni decisamente corsaiole, il suo agile chassis è stato oggetto di sostanziali modifiche, così come il sistema frenante.

La tenuta di strada della Cupra, manifestatasi puntualmente lungo un impegnativo percorso misto alla periferia di Madrid, ha permesso di apprezzare pure gli effetti di un ottimo cambio manuale a 6 rapporti e la più ampia impronta a terra dei pneumatici da 18”. Senza aggettivi l'accelerazione (0-100 in 6,4 secondi) e la ripresa (coppia massima di 300 Nm già a 2.200 g/m). Velocità massima appena inferiore a 250 orari.

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