Non è mai bello pesare il bene, ma dovendoci ragionare sopra è meglio chiarire: al borsino della bontà, le mille sterline di Balotelli valgono più o meno i cinquanta centesimi che chiunque di noi può lasciare al lavavetri dell'incrocio. Diamine, non facciamo stupida ipocrisia: un tizio a vent'anni incassa già quattro milioni di euro l'anno, poi una sera entra al casinò e vince pure con una botta del suo invidiabile didietro la somma che da noi un insegnante con trent'anni di anzianità guadagna in quasi due anni di lavoro. All'uscita, il gestone: mille sterline - su 28mila - al barbone. Basta questo, a molta gente, per avviare subito il processo di beatificazione: te lo dicevo, è un po' scapestrato, ma in fondo è un gran bravo ragazzo
Dev'essere chiaro a tutti: che Balotelli sia un bravo ragazzo o un bad-boy riguarda soltanto lui, la sua coscienza e al massimo la sua famiglia. È meglio perdere l'abitudine di improvvisare corti marziali sui comportamenti altrui: come si diceva duemila anni fa, non abbiamo titoli per giudicare il prossimo. Se però dobbiamo schierarci nel televoto sul suo vero spessore di uomo e di campione, allora bando al ciglio umido: la mancia non basta. Non è da un singolo gesto, peraltro quotato pochissimo al borsino della bontà, che si soppesa un individuo. Per restare nel settore: c'è in giro un sacco di cafoni, cinici, figli d'androcchia, che all'uscita di night e ristoranti lasciano sempre il mancione al parcheggiatore, ma questo sicuramente non li migliora nella speciale classifica umanità. Estremizzo: Provenzano, nel rifugio della sua latitanza, era attorniato da santini e padripii. Estremizzo all'estremo: racconta la storia che Hitler fosse un tenerone con Blondi, il suo pastore tedesco. Cosa dovremmo concludere, che a ben vedere, in fondo in fondo, anche l'abominevole Adolf era una pasta d'uomo?
È meglio se ci mettiamo il cuore in pace. Bastasse davvero un estemporaneo e poco faticoso sconfinamento nel bene, saremmo tutti più felici: ma purtroppo non è così. Un gesto non basta. Il bilancio è globale. Se così non fosse, il discorso avrebbe effetti rovinosi anche al contrario: basterebbe che un santo cadesse una volta nel peccato per diventare definitivamente dannato e malvagio. No, Balotelli non è assolto da questa sua giovinezza spericolata per la mancina al clochard (solo una domanda carogna: e dargliele tutte, le 28mila sterline, se proprio vuoi fare il signore?). Balotelli può tranquillamente evitarsi le mancine, non per questo ne uscirà peggiore. E' sul resto che deve dare - meglio: darsi - risposte fondamentali. Tutte le attenuanti che gli vanno doverosamente concesse - quell'inizio di vita terribile -, tutti i bonus che la sua verde età merita, a questo punto, sono completamente esauriti. Esistono moltitudini di ventenni ugualmente sfortunatissimi, che però mai avranno l'opportunità di vita toccata a Supermario, grazie al suo talento sportivo. Non è bello rinfacciarglielo, ma è doveroso che se lo ricordi lui per primo. Finora, su questa lotteria milionaria, molto più fortunosa della botta al casinò, l'afro-gnaro ha bellamente passeggiato, intruppandosi con i fabrizi corona e mancando di rispetto a un sacco di persone, qualche volta pure a se stesso. Non sarà con una mancia da braccino corto che riabiliterà l'intera storia.
Per sua fortuna, ha un'altra fortuna: gli resta tutto il tempo. Sta per arrivare l'età migliore. Può ancora scegliere qualunque percorso. Se vuole davvero sentirsi migliore, cominci a dedicare qualche bel gesto anche alla propria persona.
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