Milano - Le perdite derivanti dalla crisi dei mutui subprime Usa sono destinate a salire a 1.300 miliardi di dollari. Questa la previsione del direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn riportata in un comunicato. La precedente stima del Fmi era di 1.100 miliardi di dollari.
Perdite aggiornate al ribasso Strauss-Kahn ha rivisto al rialzo le stime legate alle perdite nel corso di una conferenza a Washington, come precisato a Bloomberg dal portavoce del FMI, Angela Gaviria. L'aggiornamento in peggio delle previsioni coincide con l’audizione del presidente della Fed Ben Bernanke e del segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, per illustrare anche oggi al Congresso il maxi-piano di salvataggio dei mercati finanziari da 700 miliardi di dollari. Fino ad oggi le perdite e svalutazioni conseguenti alla crisi del subprime (il credito immobiliare statunitense a rischio più elevato) ammontano a poco più di 500 miliardi di dollari. Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale di conseguenza presuppongono che il peggio debba ancora arrivare sul versante dei bilanci delle banche e delle istituzioni finanziarie mondiali.
L'allarme dell'Fmi L’Europa dovrebbe prepararsi contro un’eventuale emergenza legata alla crisi americana dei mutui, anche se la salute finanziaria degli istituti di credito del Vecchio Continente è "migliore" di quella delle banche americane. Secondo quanto ha detto il direttore generale del Fondo monetario internazionale "può essere opportuno per gli europei armarsi contro un caso di emergenza". Nel complesso, ha comunque aggiunto, la banche europee "sono in condizioni migliori rispetto agli istituti americani". Il numero uno dell’Fmi ha, quindi, sottolineato che si tratta "soprattutto di una crisi americana" e che la maggioranza delle perdite "è emersa negli Stati Uniti". Quindi, ha osservato, il compito della "gestione della crisi spetta in prevalenza agli Stati Uniti".
Mutui ai massimi dal 2001 Nuovo balzo dei tassi interbancari Euribor il giorno dopo la testimonianza di fronte al Senato del governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, e del segretario del Tesoro, Henry Paulson. Testimonianza che, tuttavia, non è riuscita a rispondere a tutte le domande sui dettagli concreti del piano di salvataggio in fase di definizione a washington. Oggi l’euribor a una settimana è salito ai massimi da oltre sette anni al 4,741% dal 4,698 di ieri mentre quello a tre mesi è balzato al 5,066% dal 5,055% di ieri, top da otto anni. L’euribor a un mese è salito a un soffio dalla soglia del 5% a 4,908% dal 4,849% di ieri. Nuovo massimo assoluto invece per l’euribor a sei mesi che è stato quotato al 5,276% dal 5,256% del giorno precedente.
Almunia appoggia il piano Usa Il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ha definito "una buona iniziativa", il piano annunciato dall’amministrazione Usa per stabilizzare i mercati finanziari. Ma a questo punto - ha aggiunto - "una serie di salvataggi non può essere l’unica risposta, perchè quello che serve urgentemente è una soluzione sistemica e strutturale". "La situazione che affrontiamo qui in Europa - ha spiegato Almunia parlando al Parlamento Europeo - è meno acuta di quella degli Stati Uniti, e in questo momento gli Stati membri dell’Ue non considerano necessario un piano sul modello di quello varato negli Stati Uniti". Per il commissario "guardando ad una prospettiva di medio termine, è evidente che noi dobbiamo dare una risposta più strutturale. Gli ultimi eventi sui mercati finanziari hanno chiarito che l’attuale modello di regolamentazione e di supervisione necessita di una riforma". Almunia ha quindi confermato che la Commissione Europea sta lavorando alla messa a punto "di iniziative concrete per rafforzare la trasparenza per gli investitori, per i mercati e per i regolatori.
Ci sono dei lavori in corso - ha aggiunto - e la Commissione presto presenterà delle proposte", tra cui "una nuova legislazione sulle agenzie di rating". "Ma visti gli ultimi sviluppi della crisi - ha aggiunto il commissario - è probabile che sarà necessario studiare eventuali nuove misure".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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