Economia

Il successo dell’Eni in Libia dà troppo fastidio alle compagnie americane

Mamma li turchi: o meglio, mamma i libici, l'Eni, Gazprom e Berlusconi. Tutti sulla stessa barca, quella dei cattivi. Cosa non si fa per un po' di petrolio. Il Washington Times ha fatto una scoperta: in Libia c'è il petrolio, e non solo il colonnello Gheddafi. Il leader libico è stato sdoganato dagli Usa dopo che ha accettato di pagare il dovuto per risarcire con un miliardo e mezzo di dollari le vittime americane dell'attentato di Lockerbie, dove nel 1988 un aereo della Pan Am venne fatto esplodere da una bomba libica. Le compagnie petrolifere americane si aspettavano di trovare non solo la porta aperta, ma anche di veder cacciati a pedate tutti i concorrenti: e in parte hanno avuto soddisfazione. Dopo l'apertura di Tripoli ai gruppi Usa, questi hanno infatti vinto praticamente tutta la prima tranche di gare per l'esplorazione di nuovi giacimenti. Ma l'appetito vien mangiando: così adesso vorrebbero continuare nell'abbuffata di contratti. C'è però un problema: in Libia lavora da anni l'Eni, che senza chiasso ha instaurato da decenni rapporti di buon vicinato con il nostro dirimpettaio dall'altra parte del mediterraneo. La Libia è il nostro più importante fornitore di petrolio, proprio sulla porta di casa: non solo, ma è anche un importante cliente dell'export italiano. Già questo dà fastidio al Washington Times, che ricorda come la compagnia italiana sia il più importante operatore in Libia e che ci sono ben trenta compagnie petrolifere (tra cui quelle americane) che cercano di scalzarlo. Ma che poi l'Eni apra le porte di un importante giacimento libico ai russi di Gazprom proprio non va giù, come non va giù che Tripoli possa diventare azionista Eni. Senza contare che il presidente della compagnia di Stato libica Noc, Shokri Ghanem, ha detto che nei prossimi anni la Noc potrebbe fondersi con qualche grande gruppo internazionale. Che, ipotizza il Washington Times, potrebbe essere l'Eni. Apriti cielo, vero o no, scatta subito l'accusa: Putin e Berlusconi sono due dittatori, alleati per prendersi il petrolio libico.

Se invece Gheddafi buttasse fuori l'Eni, Berlusconi, Gazprom e quanti altri per dare il petrolio a chi di dovere, be’, allora tutto si appianerebbe.

Commenti