Successo per Gualazzi virtuoso di «stride piano»

Grande (e lusinghiero) successo ieri sera al Blue Note di via Borsieri per Raphael Gualazzi. Nato a Urbino nel 1981, pianista e compositore poliedrico con alle spalle un disco e un'esperienza live che lo ha portato spesso a esibirsi anche all'estero, Gualazzi è giunto all'attenzione del grande pubblico grazie alla cover di Don't stop (Thinking about tomorrow), il celebre successo degli anni '70 dei Fleetwood Mac, scelta come colonna sonora dello spot televisivo di Eni. Lanciato da Caterina Caselli, l’artista è recentemente entrato nella scuderia Sugar grazie al suo stile peculiare e inconfondibile. La sua musica nasce infatti dalla fusione della tecnica rag-time dei primi anni del '900 con la liricità del blues, del soul e del jazz nella sua forma più tradizionale. Diverse influenze, dunque, ma accomunate da un’unica, profonda radice, ispirate a figure di grandi artisti eclettici quali Jamiroquai e Ben Harper, restituiscono l'ascolto a una dimensione certamente attuale, in uno stile personalissimo dove le radici tradizionali si fondono con le tendenze musicali più innovative. Tra i suoi tratti distintivi figura la particolare abilità nello «stride piano», un modo di suonare che si basa sui veloci spostamenti della mano sinistra tra i registri bassi e medi del pianoforte. Dopo aver intrapreso gli studi di pianoforte al Conservatorio Rossini di Pesaro, Raphael Gualazzi ha esteso la sua ricerca musicale collaborando con qualificati artisti e distinguendosi per le sue qualità vocali e strumentali davvero originali nel panorama dei giovani talenti musicali italiani. «Ho toccato il primo pianoforte quando avevo nove anni - racconta l’artista -. Ho imparato le note ma non ero un allievo disciplinato.

Poi ho cominciato ad ascoltare boogie e rock’n’roll e a 11 anni mi divertivo a suonare a orecchio. Così presto ho deciso di studiare il pianoforte con un po’ di serietà (ma non troppa...), fino al conservatorio. Comunque, posso dire di amare tutta la vera musica».