Confermato il divario tra nord e sud ma anche tra scuola e scuola in una stessa zona. Sono arrivati i risultati dei test dell'Invalsi , l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione. Le prove si sono svolte il 26 e il 28 maggio del 2009 in 5.303 scuole primarie italiane ed hanno riguardato i livelli di apprendimento di Italiano e Matematica, coinvolgendo complessivamente oltre 350.000 alunni delle classi seconde e quinte, mediante una prova esterna standardizzata predisposta appunto dall'Invalsi. I dati presentati nel rapporto sono basati sugli esiti della rilevazione effettuata in 1.069 scuole campione.
Soddisfatta Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura della Camera. «I primi risultati di cui disponiamo ci danno una netta conferma rispetto alla direzione che abbiamo imboccato, sia per quel che riguarda l'istruzione, sia per gli strumenti di valutazione di cui disponiamo.-dice la Aprea- Grazie all'ottimo lavoro dell'Invalsi riusciamo a conoscere sempre meglio la situazione educativa e quindi sempre di più la reale mappa degli apprendimenti dei nostri studenti».
Ecco i risultati degli alunni della classe seconda della scuola primaria. Nella prova di Italiano della classe seconda le risposte corrette sono state pari al 65 per cento. Gli alunni hanno risposto correttamente al 68,8 per cento delle domande predisposte per verificare l'ampiezza del vocabolario; al 63 per cento delle domande che riguardavano l'organizzazione di una frase; al 61,7 dei quesiti tesi a valutare l'abilità nella comprensione di un testo narrativo.
Nella prova di Matematica della classe seconda le risposte corrette sono state pari al 54,9 per cento. Gli alunni hanno risposto correttamente al 66,2 per cento delle domande finalizzate alla conoscenza dell'ambito «misura, dati e previsioni». I bambini hanno avuto maggiori difficoltà di fronte ai quesiti relativi agli altri due ambiti: «numeri» e «Spazio e figure». Per questi ultimi la percentuale di risposte corrette si è fermata rispettivamente al 49,3 e al 46,3 per cento.
I risultati degli alunni della classe seconda sono piuttosto uniformi nelle diverse aree del Paese, con l'unica rilevante eccezione dei risultati in Italiano, disciplina nella quale gli alunni che frequentano le scuole delle regioni meridionali mostrano una differenza negativa di quasi sei punti percentuali. Da sottolineare invece che per la Matematica la quota delle eccellenze tra i bambini meridionali è più elevata che nel resto del Paese.
Ecco invece i risultati degli alunni della classe quinta della scuola primaria. Nella prova di Italiano della classe quinta le risposte corrette sono state pari al 62,3 per cento. Gli alunni hanno risposto correttamente al 63,3 per cento delle domande sulla comprensione di un testo espositivo, al 62,3 dei quesiti tesi a valutare la loro abilità nella grammatica e al 60,8 di quelli destinati a verificare la comprensione di un testo narrativo.
Nella prova di Matematica le risposte corrette sono state pari al 57,1 per cento. Gli alunni hanno risposto correttamente al 79,2 per cento delle domande finalizzate alla conoscenza dell'ambito «misura, dati e previsioni» e al 67,3 per cento delle domande sui «Numeri». Più difficili si sono rivelati i quesiti relativi agli altri due ambiti, cioè «relazioni e funzioni», con una percentuale di risposte corrette pari a 50,7 per cento, e «spazio e figure» con una percentuale di risposte corrette del 41,8 per cento.
Per la matematica si evidenziano rilevanti differenze di punteggio fra le tre macro-aree geografiche. In sostanza sembra profilarsi un progressivo distacco degli apprendimenti dei ragazzi frequentanti le scuole del centro da quelli del nord e si conferma il più basso livello degli apprendimenti dei ragazzi frequentanti le scuole del sud.
I bambini di cittadinanza diversa da quella italiana nella classe quinta della scuola primaria conseguono risultati molto inferiori rispetto a quelli ottenuti dai loro compagni di cittadinanza italiana in matematica (4,8 punti percentuali in meno) e soprattutto iniItaliano (7,2 punti).La variabilità dei livelli di apprendimento.
Più in generale i risultati delle prove di Italiano e di Matematica evidenziano una differenza nella variabilità dei punteggi all'interno delle diverse aree. Gli esiti sono molto più dispersi al Sud che nelle altre regioni. Inoltre questa differenza di variabilità è da imputare prevalentemente alla componente tra scuole nelle regioni meridionali, considerevolmente maggiore rispetto al resto del Paese. In Italiano nella classe seconda la quota della varianza tra scuole sul totale è molto bassa nel Nord e nel Centro (4,7 e 8,9 per cento rispettivamente) e pari al 17,5 per cento nel Sud. Queste differenze si amplificano per la matematica e nella classe quinta. Ma non solo tra nord e sud. Il dato sorprendente e particolarmente fastidioso riguarda la notevole varianza di qualità degli insegnamenti anche all'interno delle stesse aree geografiche, la differenza fra una scuola e l'altra è sorprendentemente molto alta.
«Questo dato ci dice tra l'altro che dobbiamo insistere particolarmente nella valutazione e soprattutto nel far sì che la capacità di recezione e di trasparenza negli apprendimenti venga intesa come un fatto di sistema, un elemento di sistema -dice il presidente Aprea- Gli insegnanti cioè devono preoccuparsi non solo di insegnare bene, ma anche di capire che cosa hanno imparato i ragazzi rispetto alle legittime aspettative imposte dal livello nazionale».
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